Giornata positiva per le Borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib che archivia le contrattazioni in progresso dello 0,8% a 20.736 punti. In modesto rialzo anche Ftse 100 di Londra (+0,5%), Cac 40 di Parigi (+0,4%) e Ibex 35 di Madrid (+0,7%), mentre Francoforte è rimasta chiusa per festività.
Nel frattempo, Wall Street viaggia verso nuovi record dopo la stima Adp sugli occupati nel settore privato non agricolo, in crescita (230 mila unità) oltre le attese (184 mila). Dati che confermano la robustezza dell’economia statunitense, in attesa del report ufficiale di venerdì sul mercato del lavoro e seguono le parole del presidente della Fed Jerome Powell, che ha confermato il programma di graduale rialzo dei tassi di interesse sottolineando l’outlook notevolmente positivo.
Sul Forex riprende quota il dollaro, in rialzo nei confronti dell’euro a 1,152 e oltre 114 yen. La moneta unica sconta anche i dati di settembre sulla crescita economica che, seppure positivi, continuano a segnalare una riduzione del ritmo di espansione. In flessione dello 0,2% anche le vendite al dettaglio nella zona euro nel mese di agosto.
In Europa il focus resta comunque sull’Italia e sui suoi target finanziari per il prossimo triennio, che hanno suscitato critiche da parte della Commissione Europea, in quanto ritenuti non conformi alle regole. Tuttavia, la graduale riduzione del deficit nel triennio annunciata ieri dal Governo è stata interpretata come una prima apertura verso una probabile negoziazione con Bruxelles. Il rapporto deficit/Pil, originariamente previsto al 2,4% per il prossimo triennio, dovrebbe infatti scendere al 2,2% nel 2020 e al 2% nel 2021.
Sull’obbligazionario si assiste dunque a una parziale rimonta dei titoli di Stato italiani, specialmente sulle scadenze più a breve termine, mentre il rendimento del Btp decennale si riduce di 14 bp al 3,30% con uno spread dal Bund in calo di 20 bp a 283 punti base.
Tra le materie prime, scarsi movimenti per le quotazioni dell’oro, poco sopra i 1.200 dollari l’oncia, mentre il petrolio resta sui valori della vigilia, con Wti e Brent rispettivamente a 74,9 e 84,6 dollari al barile dopo i dati settimanali Eia sulle scorte Usa che hanno evidenziato un incremento delle riserve molto superiore alle stime.
A Piazza Affari svetta tra le big cap RECORDATI (+3,7%), che avrebbe chiesto un finanziamento da 500 milioni a un pool di banche per possibili operazioni di M&A. Ben intonate AZIMUT (+2,9%), LEONARDO (+2,8%) e CNH (+2,7%), oltre alle utilities A2A (+2,6%) ed ENEL (+2,5%) sostenute da calo dei rendimenti obbligazionari, così come i bancari, eccetto BPER (-1,3%). Acquisti soprattutto su BANCO BPM (+2,1%) dopo la promozione di Berenberg da ‘sell’ a ‘hold’. Lievemente positiva TELECOM ITALIA (+0,5%), il cui esborso complessivo nell’asta delle frequenze per il 5G ammonta a 2,4 miliardi. Deboli LUXOTTICA (-0,9%), MONCLER (-0,8%) e FCA (-0,7%).