“Non c’è nessun dossier aperto”. È quanto ha ribadito a margine di un convegno a Milano Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi, in merito a possibili aggregazioni.
Il manager ha comunque sottolineato ancora una volta che un consolidamento del settore bancario italiano sarà inevitabile nel futuro.
Massiah si è anche soffermato sull’esposizione dell’istituto lombardo in titoli di Stato italiano dopo il rialzo dello spread Btp-Bund avvenuto negli ultimi giorni, affermando che “Abbiamo già rivisitato il nostro portafoglio prima ancora di questa risalita della febbre sullo spread e ci troviamo con un portafoglio che è molto più diversificato. È totalmente collegata a una diversificazione del portafoglio, necessaria per chiunque”.
“Prima – prosegue il consigliere delegato – “avevamo una concentrazione notevole, oltre il 90% sui titoli governativi. Adesso la concentrazione è di circa il 60 per cento. Al 2020 prevediamo di arrivare al 50 per cento. Buona parte della strada è stata già percorsa ed è rimasta una coda estremamente limitata”.
In riferimento agli impatti sul capitale della banca, Massiah ha confermato l’analisi di ‘sensitivity’ di 35 punti base sul Cet1 ogni 100 punti base di rialzo dello spread.