Mancano due settimane all’assemblea degli azionisti di Ubi che sancirà il cambiamento della governance con il passaggio dal sistema duale a quello monistico.
Secondo quanto riportato dalla stampa, nel nuovo statuto che sarà approvato dagli azionisti è previsto un premio di maggioranza che permetterà alla prima lista di avere il controllo del board, di cui tre posti saranno riservati alle minoranze. Inoltre, gli amministratori indipendenti rappresenteranno oltre il 60 del totale.
Il cda sarà nominato tramite il meccanismo del voto di lista che stabilisce un premio di maggioranza per quella che conquisterà il podio. Le liste dovranno essere presentate da uno o più azionisti che detengono almeno l’1% del capitale e saranno suddivise in due parti; di cui una riferita ai candidati al board e l’altra al comitato di controllo sulla gestione. Su un totale di 15 membri, i 2/3 dovranno essere indipendenti. Sono previsti anche i comitati rischi, remunerazioni, nomine e parti correlate.
Nello statuto è previsto che la supervisione strategica e della gestione spetti al cda. Inoltre, sarà rafforzato il ruolo dei comitati endoconsiliari e la partecipazione della funzione di controllo alle decisioni strategiche.
L’approvazione del bilancio tornerà ad essere di competenza dell’assemblea dopo che nel sistema dualistico spettava al consiglio di sorveglianza. I soci si riuniranno in maniera alternata a Bergamo e a Brescia, con anche Milano come possibile location.
La figura in cui saranno concentrate tutte le decisioni più importanti sarà quella del consigliere delegato, anche se lo statuto prevede anche quella del direttore generale.
La nuova goevernance entrerà in vigore la prossima primavera, quando gli attuali consiglieri e gli attuali vertici termineranno il mandato. Secondo indiscrezioni di stampa, gli azionisti storici della banca presenteranno un’unica lista entro febbraio. Tra di essi vi sono il Sindacato Azionisti Ubi Banca (cui fa capo il 12,5% del capitale), il Patto dei Mille (titolare del 3,1%), la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (che detiene il 5,91%) e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia (che possiede il 4,96%).
Intorno alle 11:00 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dello 0,9% a 3,26 euro, mentre l’indice di settore guadagna lo 0,4 per cento.