Banca Ifis – Tiene in Borsa all’indomani del profit warning

Ieri Banca Ifis ha effettuato una conference call per aggiornare gli analisti sull’andamento dell’istituto. La previsione di utile netto è scesa a 140 milioni per il deterioramento di una grossa posizione. Inoltre, la banca predisporrà un nuovo business plan con nuovi target per gli anni successivi. Tuttavia, l’istituto gode di una cassa liquida di 1,1 miliardi contro una capitalizzazione di 1,03 miliardi. I titoli hanno subito nelle ultime sedute un crollo del 25% solo parzialmente recuperato e oggi segnano un +0,5 per cento.

La chiarezza premia, anche se le notizie non sono del tutto positive. Il mercato si è tranquillizzato dopo la conference call di Banca Ifis in cui l’amministratore delegato, Giovanni Bossi, e l’investor relator, Mara Di Giorgio, hanno dato un aggiornamento sull’andamento della società, precisando che l’utile previsto per il 2018 sarà inferiore alle attese e si attesterà attorno ai 140 milioni.

Oggi a Piazza Affari intorno alle 13:00 i titoli dell’istituto di special credit segnano un incremento dello 0,5% a 19,29 euro. Il tutto con volumi di scambi più contenuti rispetto alle ultime sedute, che hanno visto un notevole incremento degli stessi fino ai 699 mila pezzi passati di mano nella seduta del 1° ottobre (contro la media si 141 mila pezzi degli ultimi tre mesi).

Dal 26 settembre al 1° ottobre le azioni Ifis sono crollate di quasi il 25%, per poi recuperare il 7 per cento. Nello stesso arco di tempo è passato di mano circa il 5% del capitale della società.

Una situazione di allarme e tensione che ha trovato una pausa con le spiegazioni di ieri, solo parzialmente positive in quanto il management della banca ha confermato per la seconda volta nell’anno una revisione al ribasso dell’utile netto atteso per l’istituto, che dovrebbe attestarsi attorno ai 140 milioni, rispetto ai 160 milioni previsti ad agosto nella presentazione dei dati semestrali. Dati che già mostravano una contrazione del risultato netto, sceso del 30% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, quando nei dodici mesi Banca Ifis aveva registrato un utile netto di 180 milioni.

La ragione della penalizzazione dell’utile è legata al deterioramento di una singola posizione di un credito di elevate dimensioni legata all’attività di factoring.

La banca ha anche precisato che dovrà rivedere il proprio business plan e che, quindi, anche le previsioni per il 2019 sono per ora sospese. La banca sta esaminando per l’acquisto una decina di portafogli di Npl e parte di queste operazioni potrebbe essere conclusa entro la fine dell’anno a condizioni favorevoli.

Accanto a questa incertezza sulle prospettive del business, sono stati forniti tuttavia dati molto rassicuranti sulla posizione finanziaria. In particolare, Bossi ha affermato che la banca ha liquidità per 1,1 miliardi. Il che porta a considerare sottovalutato in Borsa l’istituto che agli attuali prezzi capitalizza 1,03 miliardi.

Anche l’esposizione ai titoli di Stato in portafoglio, pari a 400 milioni, non dà particolari preoccupazioni e l’impatto dell’allargamento dello spread pesa al massimo per 17 pb.

Sempre sotto il profilo finanziario, non vi sono novità sul progetto di riassetto che prevedeva il reverse merger con la holding La Scogliera e che avrebbe portato benefici in termini di Cet1 per 400 bp.