Bomi archivia un primo semestre 2018 decisamente positivo che, a parità di cambi, ha evidenziato un valore della produzione e un Ebitda saliti rispettivamente del 14,8% a 67,3 milioni e dell’11,5% a 6,3 milioni, ed entrambi superiori rispetto a quanto previsto dal business plan 2018-2020 approvato il 22 gennaio.
Risultati in crescita e sopra alle attese che “ci permettono di confermare tale trend positivo anche per i prossimi mesi”. Esordisce così Marco Ruini, Ceo di Bomi, in un’intervista rilasciata a Market Insight, a commento dei conti dei primi sei mesi del 2018, aggiungendo che “il Gruppo continua a focalizzarsi su consolidamento e creazioni di sinergie volte al miglioramento della marginalità. Prosegue il focus sullo sviluppo commerciale con l’obiettivo di creare sempre più partnership di lunga durata con i nostri clienti multinazionali e nazionali”.
I dati dei primi sei mesi dell’esercizio in corso, prosegue il capo azienda “ci consentono di confermare le guideline già presentate a cambi costanti”. Target che indicano un fatturato in crescita fino a 150 milioni nel 2020 (160 milioni a cambi costanti 2017), con un Cagr del 6,6 per cento, riconducibile per il 4,7% a crescita organica e per l’1,9% all’ingresso della società De Salute, consolidata dal gennaio 2018. Ottime attese anche sul fronte della redditività con l’Ebitda che dovrebbe evidenziare un tasso di crescita medio annuo superiore al 10 per cento.
Per quanto riguarda i prossimi trimestri, afferma il numero uno di Bomi, “è importante rilevare come il settore healthcare, beneficiando dei trend di invecchiamento e aumento della popolazione mondiale, registri tassi di crescita a livello globale”.
E prosegue “è evidente come la Brexit, la presidenza Trump, le elezioni politiche del 2018 in molti paesi come Italia, Russia, Turchia, Brasile e Colombia e l’immigrazione rappresentino variabili interconnesse e di difficile interpretazione. Sullo sfondo le incertezze politiche dei più grandi Paesi europei potrebbero segnare profondamente le politiche economiche dei prossimi anni”.
Contesto nel quale, aggiunge il capo azienda, “va tuttavia rilevato che il Gruppo Bomi si è adoperato nel corso degli ultimi anni, mettendo in atto una strategia di crescita dimensionale, con l’obiettivo di raggiungere sinergie ed economie di scala all’interno del Gruppo, accrescendone la competitività ed il valore nel tempo”.
E non è tutto in quanto, conclude Ruini, “la spiccata internazionalizzazione del Gruppo rappresenta in ogni caso un naturale risk mitigant, potendo Bomi ragionevolmente neutralizzare con maggiore efficacia gli elementi di volatilità macroeconomica rispetto al passato”.