F2i non pensa a una fusione tra Ei Towers e Rai Way. Lo ha affermato Renato Ravanelli, Ad del fondo di infrastrutture partecipato da Cdp, in un’intervista rilasciata a Bloomberg agli sgoccioli dalla chiusura dell’Opa (il 5 ottobre) lanciata lo scorso 27 agosto a 57 euro per azione. L’operazione è finalizzata al ritiro da Piazza Affari della società delle torri già controllata al 40% da Mediaset.
“Dopo l’acquisizione e il delisting di Ei Towers – ha aggiunto il manager – ci focalizzeremo sull’efficienza e lo sviluppo della società su base stand alone”. “Credo – ha precisato – che una combinazione con Rai Way potrebbe essere possibile se le condizioni regolatorie lo permettessero e in ogni caso in un momento più prossimo allo switch over del digitale terrestre, previsto tra circa 3 anni”.
L’Opa di F2i valorizza Ei Towers 1,6 miliardi e corrisponde al massimo storico delle quotazioni della società delle torri. A conclusione dell’operazione, il fondo guidato da Ravanelli sarà il principale azionista con il 60%, affiancato da Mediaset con il 40 per cento. Ad oggi si sono già verificate diverse condizioni sospensive, dal via libera del Governo a non usare la ‘golden power’ a quello dell’Antitrust.
Quanto alla soglia minima di adesioni del 90% delle azioni oggetto dell’offerta, F2i ha fatto sapere che si riserva di rinunciare a tale condizione e di ritirare le azioni conferite se le adesioni dovessero arrivare al 61,3%, per procedere poi al delisting tramite fusione di Ei Towers nella stessa F2i. All’apertura di Borsa di oggi le adesioni sono pari al 68,66828 per cento. I principali azionisti istituzionali al lancio dell’Opa erano Artemis Investments, Blackrock e Threadneedle Am con in totale circa il 30% del capitale.
Intorno alle 10:15, il titolo Rai Way guadagna il 2% a 4,45 euro, mentre Ei Towers si muove sul prezzo di Opa (-0,2% a 56,80 euro).