Mercati – Equity in calo e rendimenti bond in rialzo, Milano chiude a -0,6%

Giornata debole per le Borse europee, condizionate anche dai ribassi di Wall Street. Il Ftse Mib chiude in flessione dello 0,6% a 20.612 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%). Più arretrati il Ftse 100 di Londra (-1,2%) e il Cac 40 di Parigi (-1,5%). Oltreoceano Dow Jones e S&P 500 arretrano dello 0,8-0,9%, mentre il Nasdaq cede l’1,5% in scia alla risalita dei rendimenti innescata già ieri dalle prospettive di una Fed maggiormente restrittiva.

I dati macro della giornata precedente, uniti alle dichiarazioni di Jerome Powell su un possibile innalzamento dei tassi oltre il livello considerato neutrale, hanno alimentato le ipotesi di un inasprimento della politica monetaria nel 2019. Il tutto in attesa del report di domani sul mercato del lavoro, che potrebbe segnalare un ulteriore surriscaldamento della prima economia mondiale e rinforzare le aspettative di interventi più marcati sul costo del denaro.

Il rendimento del T-Bond si attesta al 3,2%, dopo avere raggiunto nella scorsa seduta la soglia del 3,23%, sui massimi dal 2011. Dinamica che ha parzialmente rallentato i listini a stelle e strisce nella seduta precedente e che li sta penalizzando in quella odierna. Il rialzo del risk-free per eccellenza trascina con sé anche i tassi dei governativi europei, compresi i Btp (al 3,33%) che, tuttavia, si muovono più timidamente e di riflesso, riducendo lo spread dal Bund (0,535%) sotto i 280 punti base.

L’impennata dei rendimenti aveva sostenuto anche il rafforzamento del dollaro, che oggi cede posizioni rispetto alle altre valute, consentendo all’euro di tornare oltre quota 1,15 e scendendo sotto i 114 yen.

In Europa l’attenzione rimane sul tema dei conti pubblici italiani, con la nota di aggiornamento del Def che approda oggi in Parlamento dopo che ieri sera il Governo ha comunicato i nuovi target per il rapporto deficit/Pil, confermato al 2,4% per il 2019 e sceso al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021.

Tra le materie prime il petrolio abbandona i massimi dal 2014 raggiunti in settimana, con Wti e Brent rispettivamente a 75,5 e 85,7 dollari al barile.

A Piazza Affari terminano in rialzo i bancari INTESA SANPAOLO (+2,1%), BANCO BPM (+0,8%), BPER (+0,6%) e UNICREDIT (+0,6%). In progresso anche gli assicurativi GENERALI (+0,8%), UNIPOL (+1,9%) e UNIPOLSAI (+1,8%), così come la tlc TELECOM ITALIA (+2,2%).

Sottotono invece MONCLER (-5,6%), BREMBO (-3,6%) e PIRELLI (-3,3%), quest’ultima nel giorno in cui è scaduto l’impegno di lock-up da parte degli azionisti. Marco Tronchetti Provera & C., Fidim, Massimo Moratti e Finanziaria Alberto Pirelli hanno comunicato l’impegno a rimanere per tre anni nell’azionariato di Camfin, mentre UniCredit avvierà un confronto con i soci.