Intesa SP – Profumo: La Compagnia non deve ridurre la partecipazione

La Compagnia di San Paolo non dovrà ridurre la propria partecipazione in Intesa Sanpaolo, pari al 6,79% del capitale, per rispettare i vincoli del protocollo Acri-Mef sulla concentrazione degli investimenti.

La notizia viene direttamente presidente della Compagnia, Francesco Profumo, e la ragione è legata al recente calo del valore di Intesa Sanpaolo a Piazza Affari, per cui il limite che impone alla partecipazione di non superare un terzo del patrimonio viene rispettato senza bisogno di ridurre la quota, che era stata già tagliata di un 3% nel 2015.

I titoli dell’istituto guidato da Carlo Messina hanno lasciato sul terreno circa il 30% del loro valore dai massimi dello scorso mese di aprile, quando le azioni avevano superato i 3,1 euro, a causa della tempesta sullo spread che si è abbattuta a partire dal mese di maggio, dopo l’approvazione del contratto di governo e i timori sull’allargamento del debito pubblico.

Attualmente la Compagnia di San Paolo è il primo azionista di Intesa Sanpaolo, seguita da BlackRock con il 5,07%, Fondazione Cariplo con il 4,38% e JP Morgan con il 3 per cento.

La Compagnia potrà in questo modo mantenere il proprio importante ruolo nella governance della banca, per la quale la prossima primavera è previsto il rinnovo del cda.

A Piazza Affari le azioni Intesa Sanpaolo attorno alle 9:30 cedono l’1,3% a 2,1 euro, in linea con l’andamento del settore bancario.