Intorno alle 15:55 continuano le vendite sulle Borse europee mentre Wall Street ha aperto leggermente in rialzo.
Il Ftse Mib scambia a -1,3%, in lieve calo rispetto alla rilevazione di metà seduta. Aumentano le perdite anche per il Dax di Francoforte (-1%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).
Oltreoceano i principali indici americani scambiano leggermente al di sopra della parità mentre il rendimento del T-Bond decennale ha raggiunto il 3,22% dopo la pubblicazione del Job Report.
Secondo i dati diffusi dal Dipartimento del lavoro Usa, lo scorso mese i nuovi assunti nel settore non agricolo sono stati 134 mila (Non-Farm payrolls), al di sotto aspettative.
Il tasso di disoccupazione è invece sceso dal 3,9% al 3,7%, rispetto al +3,8% previsto dagli analisti mentre la variazione del salario medio orario è stata del +0,3% su base mensile, in linea con il consensus e con la rilevazione del mese precedente.
Il job report segue a una serie di dati macroeconomici positivi pubblicati nel corso della settimana, che avevano consolidato la prospettiva di inasprimento della politica monetaria da parte della Federal Reserve.
In questo scenario, continua il movimento al rialzo del T-Bond il cui rendimento si attesta intorno al 3,22%, sui massimi dal 2011, mentre il dollaro rallenta leggermente nei confronti dell’euro sopra 1,15 e si mantiene stabile a 113,9 yen.
La dinamica rialzista sull’obbligazionario sta coinvolgendo anche i tassi dei governativi europei, con il rendimento del Bund allo 0,56 per cento.
In aumento anche il rendimento del decennale italiano al 3,39%, separato dal Bund da uno spread di 283 punti base, dopo la diffusione della Nota di aggiornamento del Def.
Il documento fissa il rapporto deficit/Pil al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021 mentre il debito pubblico è previsto scendere dal 130,9% del Pil nel 2018 al 126,7% nel 2021
Tra le materie prime il petrolio scambia stabile al di sotto dei massimi dal 2014 toccati in settimana, con Wti e Brent rispettivamente a 74,3 e 84,4 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, si muovono in controtendenza MEDIASET (+1,2%), TELECOM (+0,9%), BREMBO (+1%) ed ENI (+0,4%), con quest’ultima favorita dall’upgrade a “buy” da parte di BofA Merrill Lynch.
Sotto pressione invece i titoli bancari, LEONARDO (-3,3%), STM (-4%) e SAIPEM (-5%).