Digital360 (Aim) – Aggregazione e investimenti le chiavi del successo nel primo semestre 2018

“I dati molto positivi riflettono le linee strategiche definite anche a seguito della quotazione avvenuta lo scorso esercizio: da una parte la crescita per linee esterne, con l’acquisizione di nuove ed innovative realtà di business fortemente sinergiche, dall’altra lo sviluppo organico spinto da importanti investimenti in innovazione tecnologica e in nuovi servizi”.

È soddisfatto Andrea Rangone, amministratore delegato di Digital360, dopo la pubblicazione dei risultati al 30 giugno 2018 che mostrano ricavi in aumento del 72% su base annua, un Ebitda più che raddoppiato e un miglioramento significativo del risultato netto, non solo grazie alle acquisizioni effettuate ma anche per una solida crescita organica (+32% i ricavi e +23% l’Ebitda a parità di perimetro).

E proprio questa combinazione tra lo sviluppo per linee interne ed esterne rappresenta uno dei principali punti di forza dell’innovativa azienda milanese. “Sono molto contento delle tre acquisizioni finalizzate all’inizio di quest’anno (Effettodomino, ServicePro Italy e IQ Consulting), abbiamo lavorato particolarmente bene e l’integrazione sta accelerando la crescita più del previsto. Oggi Digital360 è una realtà diversa, più importante e rilevante, non solo grazie al valore di bilancio delle acquisite ma anche per il contributo degli imprenditori saliti a bordo con noi”.

Un trend positivo che parte da lontano e che Rangone sottolinea con orgoglio, ricordando che “la prima acquisizione risale a sei anni fa e tutte le operazioni sono andate bene non solo dal punto di vista del business ma ancor più dal punto di vista del team, tanto che alcune figure provenienti da società acquisite ricoprono oggi ruoli cruciali all’interno del Gruppo Digital360 e questo è motivo di soddisfazione non solo professionale ma anche umana”.

La chiave di questo successo sta proprio nel ruolo aggregante ricoperto da Digital360 in un mercato, quello del digitale, fortemente frammentato ma che esprime un potenziale di sviluppo e di crescita enorme, anche a causa del contesto di arretratezza nello sviluppo tecnologico in cui versano buona parte delle imprese ed enti della della pubblica amministrazione nel nostro paese. Basti pensare che, secondo l’ultimo rapporto Anitec-Assinform del 2018, l’economia digitale in Italia è quantificabile in circa 70 miliardi di euro.

La leadership culturale, ancor più che dimensionale, di cui gode Digital360 all’interno di questo mercato rende il Gruppo un riferimento unico per una moltitudine di piccole società che hanno l’esigenza di crescere, per le quali il Gruppo guidato da Rangone suscita una grande attrattiva, anche in forza dell’operazione di quotazione e della visibilità che ne è conseguita. Questo accade sia nella business unit “Demand Generation” – che aiuta vendor e fornitori di soluzioni digitali ad innovare le proprie attività di marketing online), sia in quella “Advisory” – che supporta imprese e pubbliche amministrazioni nell’attuazione della trasformazione digitale).

“Il digitale in Italia cresce ed è destinato a crescere sempre di più e noi vogliamo continuare a svolgere questa funzione aggregativa che ci caratterizza da sempre. Abbiamo una pipeline estesa di soggetti di varia natura, gli imprenditori hanno voglia di lavorare con noi per la capacità di saper innovare che stiamo dimostrando e quindi la strada della crescita per acquisizioni può essere ancora lunga, siamo solo all’inizio”.

Il tutto facendo i conti comunque con il vincolo delle risorse finanziarie, considerando che l’Ipo ha permesso di raccogliere circa 6 milioni (di cui 2 da obbligazioni convertibili con scadenza 5 anni) parzialmente utilizzati per le operazioni di acquisizione già finalizzate e per gli altri investimenti.

A questa importante strategia di crescita esogena si affianca la dimensione organica, che incorpora l’importante tema degli investimenti in tecnologia. “Stiamo cercando di rivoluzionare alcuni ambiti del digitale con la cosiddetta componente ‘engine’, sia nella business unit “Demand Generation” sia in quella “Advisory”.

Nell’ultimo anno e mezzo, infatti, Digital360 si è concentrata in particolar modo sull’ingegnerizzazione dei servizi, con l’obiettivo di renderli scalabili e aggredire il mercato delle Pmi. Per questo sono stati fatti importanti investimenti per sviluppare la piattaforma di matchmaking, che combina una serie di funzioni (Content Management System, Marketing Automation, Customer Relationship Management) per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di tecnologia.

“Stiamo cercando di scalare il mercato, conquistando sempre di più clienti piccoli e medi, che nella Demand Generation sono rappresentati da tech company, software house, system integrator e altri provider tecnologici di dimensioni più ridotte rispetto a colossi globali dell’Information Technology, mentre per quanto riguarda l’Advisory sono le Pmi italiane, cuore del tessuto economico e produttivo italiano”.

Un mercato potenzialmente enorme che laddove venisse effettivamente raggiunto, anche solo in parte, permetterebbe a Digital360 di fare un importante salto dimensionale. La visione è chiara ma serve tempo per sperimentare, anche perché non esistono modelli di riferimento da seguire in questo interessante percorso.

Secondo le stime degli analisti i risultati del gruppo per il 2018 dovrebbero raggiungere un fatturato di 22,2 milioni di euro e un Ebitda di 2,8 milioni, con un rapporto Ebitda/fatturato del 12,7%.

 

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