Finanza – Comparto ancora sotto pressione (-3,5%) con allargamento spread

Prosegue dopo metà seduta il sell-off sul comparto finanziario. Intorno alle 15:00 il Ftse Italia Finanza segna un pesante ribasso del 3,5 per cento. Sottopressione tutti e tre i sottoindici, con il Ftse Italia Banche a -4%, il Ftse Italia Servizi Finanziari a -3,3% e il Ftse Italia Assicurazioni a -2,3 per cento.

La performance continua a essere penalizzata dall’ulteriore allargamento dello spread Btp-Bund ben oltre i 300 punti base (307 pb; fonte Mts Markets) dopo che lo scorso venerdì era sceso a 283 pb. Il mercato continua ad essere preoccupato dei possibili effetti della manovra economica del Governo sulla tenuta dei conti pubblici, dopo la diffusione dei numeri. Gli investitori rilevano molte incertezze per quanto riguarda parte delle coperture delle riforme promesse, con le stime di crescita che vengono considerate troppo ottimistiche.

Il tutto soprattutto dopo il monito arrivato dalla Commissione Ue, secondo la quale “il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione. Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comuni della zona euro”.

Tutto questo potrebbe spingere le agenzie di rating, a partire da Moody’s e S&P che si esprimeranno entro la fine del corrente mese di ottobre, ad abbassare l’outlook e, nell’ipotesi più estrema a declassare il giudizio sul debito italiano, i cui rating al momento attuale si attestano due livelli sopra i cosiddetti titoli “junk bond” (titoli spazzatura), con tutte le conseguenze che ne deriverebbero nei futuri ricorsi al mercato obbligazionario da parte dello Stato italiano.

In affanno tutti titoli bancari del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (-3,8% a 2,02 euro), UniCredit (-4,1% a 11,90 euro), Ubi (-4,9% a 3,04 euro), Banco Bpm (-5,3% a 1,87 euro), Mediobanca (-4,9% a 7,83 euro) e Bper (-3,1% a 3,56 euro).

Nel Mid Cap in rosso soprattutto Mps (-5,1% a 1,91 euro) e Creval (-5,9% a 0,0922 euro, mentre tra le Small Cap soffrono Carige (-6,8% a 0,0055 euro) e Banco Desio (-4,5% a 1,91 euro).

Nel listino principale sotto pressione anche le azioni dell’asset management, con Banca Generali (-3,6% a 21,18 euro), Banca Mediolanum (-3,3% a 5,51 euro), Azimut (-1,9% a 12,74 euro) e Fineco (-3% a 10,93 euro). Tra le Mid Cap giù Anima (-2,3% a 4,03 euro).

Nel Mid Cap particolarmente penalizzata Banca Ifis, con un tonfo del 12,5% a 17,08 euro.

Tra i titoli assicurativi del Ftse Mib, in rosso (ma più contenuto) Generali (-1,8% a 14,52 euro), Unipol (-3,1% a 3,71 euro), UnipolSai (-2,7% a 1,99 euro) e Poste Italiane (-2,8% a 6,42 euro). Nel Mid Cap male Cattolica (-5,6% a 6,97 euro).