Nel primo semestre 2018 le società del comparto infrastrutture, settore che include concessionari autostradali, gestori aeroportuali e torri trasmissive, hanno registrato nel loro complesso aggregati economici in crescita. I ricavi salgono del 5,9% e l’Ebitda segna un progresso del 3,5% rispetto all’analogo periodo del 2017. In aumento del 9,6% l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2018 rispetto a fine 2017, con un debt/equity sotto l’unità. Lo stato di salute del settore appare quindi buono, nonostante il quadro macroeconomico ancora stagnante, sopratutto a livello nazionale.
Ricavi. Le realtà infrastrutturali italiane nel primo semestre 2018 hanno registrato un fatturato complessivo di circa 5,4 miliardi, in crescita del 5,9% rispetto al pari periodo dello scorso anno.
Atlantia, che rappresenta il 54% dei ricavi totali del settore, ha dato il maggior contributo con un giro d’affari salito a 2,9 miliardi (+2,5% su base annua). FNM realizza invece la miglior performance, con un progresso del 47,2% a 126,4 milioni.
Traffico. Gli ottimi dati sul traffico passeggeri degli aeroporti e il volume dei veicoli transitati sulle reti autostradali in concessione hanno essenzialmente trainato la crescita dei ricavi.
Nel dettaglio, Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) ha registrato una crescita del 3,9% con 23 milioni di passeggeri, Aeroporto di Bologna del 5,3% con 4 milioni di passeggeri e Toscana Aeroporti (Firenze e Pisa) del 3,1% con 3,8 milioni di passeggeri.
Per quanto riguarda le autostrade, Autostrade per l’Italia (Aspi) ha segnato una crescita del traffico dello 0,6% (+1,4% like for like), mentre le concessionarie Sias e Astm un +7,03% (-0,31% su base omogenea).
Enav ha riportato un deciso aumento delle unità di servizio, misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo, calcolate in traffico di rotta (+8,7%) e in traffico di terminale (+4,4%).
Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo delle 11 società in esame ha mostrato un progresso del 3,5% a 2,9 miliardi, con un Ebitda margin sostanzialmente stabile al 54%, anche grazie al miglioramento dell’efficienza attraverso la riduzione dei costi operativi.
L’Ebitda del gruppo Atlantia, pari a 1,7 miliardi milioni (+0,4%), rappresenta il 61% del totale, mentre la miglior performance è attribuibile a FNM che ha visto crescere del 34,8% il margine operativo lordo a 35,1 milioni.
Debito. L’indebitamento finanziario netto complessivo al 30 giugno 2018 si esprime in 13,6 miliardi, in aumento del 9,6% rispetto al dato di fine dicembre 2017. Autostrade Meridionali e Aeroporto di Bologna sono le uniche società che presentano una posizione finanziaria netta positiva rispettivamente pari a 175,8 e 12,2 milioni.
Per quanto riguarda il rapporto Debt/Equity, il tower operator Inwit ha un gearing molto contenuto che non supera lo 0,1x. Anche Atlantia conferma la propria solidità patrimoniale, evidenziando un grado di copertura più elevato pari a 0,89 volte (0,81x nel 2017).
Investimenti. Un elemento importante per le società infrastrutturali sono i capex. Gli investimenti autostradali sulla rete di Autostrade per l’Italia ammontano complessivamente a 207 milioni.
Sias e Astm hanno realizzato opere incrementative sull’infrastruttura autostradale del gruppo per 68 milioni.
Gli investimenti in attività aeroportuali risultano complessivamente pari a 97,3 milioni: Aeroporti di Roma (86 milioni), Toscana Aeroporti (6,9 milioni) e Aeroporto di Bologna (4,4 milioni).
Lo stato di salute del settore delle infrastrutture si conferma buono nonostante il quadro macroeconomico, in particolare quello domestico, rimanga ancora stagnante.