Prima seduta della settimana caratterizzata dalla vendite sulle azioni del gruppo guidato da Massimiliano Bianco. Alle 16:15 le quotazioni di Iren stanno perdendo circa il 2,5% rispetto alla già negativa chiusura di venerdì (-2,3%), a fronte di un Ftse Italia Servizi Pubblici in flessione di circa l’1,1% rispetto alla chiusura di venerdì scorso.
Ad alimentare le vendite sui titoli del paniere del settore utility e delle rinnovabili, ma anche sull’intera piazza Affari, la nuova impennata dei rendimenti sui titoli di Stato italiani con lo yield del Btp a 10 anni che è balzato al 3,58% (+16 punti base) e con lo spread sul Bund lievitato 305(+20,7 punti base). Sui governativi italiani continua a pesare la forte contrapposizione tra il governo di Roma e la Commissione Ue sulla nota di aggiornamento al Def, le cui cifre potrebbero implicare un ulteriore aumento del debito pubblico italiano in rapporto al Pil.
In un contesto di mercato turbolento come l’attuale sembra che gli investitori stiano snobbando le indicazioni contenute nell’ultimo piano industriale dato che rispetto alla chiusura precedente al giorno della presentazione (27 settembre), le quotazioni di Iren hanno perso quasi il 5 per cento.
Sulla base delle raccomandazioni degli analisti raccolte da Bloomberg su 7 giudizi, tutti e 7 sono positivi con una media dei target price a dodici mesi pari a 2,82 euro.