Seduta in recupero a Wall Street che limita i danni grazie al rimbalzo nella seconda parte delle contrattazioni. Il migliore è stato il Dow Jones, che ha terminato a +0,2 per cento. Lo S&P 500 (flat) viola in apertura la sua media mobile a 50 giorni, mentre il Nasdaq dimezza le perdite ma chiude comunque in ribasso dello 0,7%. Più contenuta la discesa del Russell 2000 (-0,2%), l’indice più penalizzato da inizio mese.
Ennesima reazione dei mercati americani in attesa dell’inizio dell’ultima “earnings season” dell’anno.
Prosegue invece l’impennata della volatilità con il VIX che chiude in leggera discesa a 15,7 punti dopo essere salito fino a 18,4 (+20%) ad inizio seduta.
Settore tecnologico ancora in difficoltà (-1,2%), il peggiore degli undici dello S&P 500, con Amazon, Netflix, Google e AMD che perdono tutte oltre un punto percentuale. L’indice del comparto perde lo 0,9% da inizio mese e riduce i guadagni da gennaio al +15,5%.
In crescita sia l’immobiliare (+1,3%), che interrompe la peggiore serie negativa della sua storia, che i consumi durevoli (+1,3%) e le utilities (+0,8%). Positivi anche i finanziari che beneficiano (+0,6%) anche della temporanea stabilità del mercato obbligazionario con il rendimento del T-bond che rimane invariato al 3,23%, massimo dal 2011, in virtù della chiusura in osservanza del Columbus Day.
Dollaro ancora in trend positivo che risale a 1,147 nei confronti della moneta unica.
Petrolio poco invariato in calo dello 0,1% a 74,3 dollari al barile dopo un minimo a $73,30 intraday, mentre arretrano, in misura più consistente, i metalli preziosi con l’oro in discesa di un punto percentuale e l’argento di quasi due.