I futures su Dow Jones e S&P 500 segnano ribassi dello 0,3-0,4% mentre il derivato sul Nasdaq cede lo 0,6%, preannunciando una partenza in calo a Wall Street con l’azionario Usa ancora sotto pressione per la risalita dei rendimenti dei Treasury.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso la sessione poco mossi, limitando le perdite nel finale al termine di una seduta volatile. Il Dow Jones ha segnato un -0,2% e lo S&P 500 un -0,1%, mentre ha resistito sulla parità il Nasdaq.
I tassi dei bond americani hanno ripreso a salire nella notte dopo la flessione registrata ieri, con lo yield del T-bond al 3,23 per cento. Secondo diversi operatori, il repentino movimento al rialzo dei rendimenti obbligazionari, unito ai timori di rallentamento della crescita, segna una sorta di momento critico per i mercati, con gli investitori che potrebbero cominciare a pensare a una ricomposizione dei propri portafogli.
Sul fronte macro, in attesa dei dati sull’inflazione in uscita domani, il Dipartimento del Lavoro Usa ha rilasciato i numeri sui prezzi alla produzione di settembre che hanno evidenziato un +0,2% su base mensile in linea alle attese, contro il -0,1% del mese precedente. Su base annua, l’indice dei prezzi alla produzione è cresciuto del 2,6%, rispetto al +2,7% del consensus e al +2,8% di agosto.
L’indice core (esclusi energetici ed alimentari) è salito dello 0,2% su base mensile (consensus +0,2%). Anno su anno, l’indicatore ha fatto segnare un incremento pari al 2,5% (consensus +2,5%).
Infine, il presidente americano Donald Trump è tornato sul tema del conflitto commerciale con la Cina, ripetendo la minaccia di imporre ulteriori dazi su altri 267 miliardi di dollari di merci se Pechino dovesse rispondere alle tariffe Usa entrate in vigore di recente e dichiarando che il paese asiatico non è ancora pronto a concludere un accordo.