Mps – Preoccupa l’effetto spread sulla solidità patrimoniale

Secondo fonti di stampa, alcuni analisti avrebbero stimato che l’incremento dello spread delle ultime settimane avrebbe spinto il livello del Cet1 di Mps al di sotto del minimo richiesto dalla Bce. Se così fosse, il Tesoro potrebbe essere chiamato a un nuovo intervento per rafforzare il capitale della banca.

Bisogna precisare che i calcoli degli analisti sono solo delle stime e che non è detto che rispecchino correttamente gli impatti dei movimenti di mercato sui numeri della banca. Inoltre, non tutti i broker hanno previsioni così allarmistiche come quelle riportate dalla stampa. Tuttavia questo indica che l’istituto è tornato sotto i riflettori e c’è una certa preoccupazione per gli effetti che l’allargamento del differenziale del rendimento tra Btp e Bund potrebbe avere sui conti della banca.

Questi timori spiegherebbero il forte calo subito dal titolo negli ultimi giorni. Dai 2,4 euro del 26 settembre le azioni hanno lasciato sul terreno il 21% per arrivare agli 1,88 euro del 9 ottobre. Oggi invece alle 10:40 le azioni Mps stanno rimbalzando, anche grazie alla discesa dello spread sotto quota 300 pb, e guadagnano il 2,4% a 1,93 euro.

Secondo quanto riportato, con lo spread a 315 punti, il picco toccato ieri, il Cet1 si fisserebbe al 10,17%, contro un minimo fissato dalla Bce per Mps al 10,25 per cento. Sempre secondo quanto calcolato dagli analisti, ogni punto di spread in più comporterebbe una diminuzione di 3,7 milioni del capitale.

Si ricorda, tuttavia, che la fotografia del valore patrimoniale dei titoli ai fini della trimestrale al 30 settembre è stata scattata il giorno 28 settembre quanto lo spread era pari a 267 punti, per cui i calcoli degli analisti riguardano un picco dello spread ma non una previsione sui conti che la banca senese presenterà il prossimo 9 novembre.