La catena di alberghi Una, di proprietà di Unipol, punta ad avviare una fase di sviluppo, che seguirà il completamento nell’anno in corso della riorganizzazione e della ristrutturazione del gruppo nell’anno.
“Finiamo quest’anno con la riorganizzazione e la ristrutturazione del gruppo e quindi siamo pronti a partire con il nuovo piano industriale per raggiungere i risultati e la redditività che il gruppo si aspetta”, ha affermato alla stampa Gian Luca Santi, Ad di Una e responsabile del settore immobiliare di Unipol.
Il manager ha sottolineato che “il piano industriale 2019-2020 prevede il break-even nel 2019 e una crescita aggregata annua dei ricavi di circa il 3,5% all’anno che dovrebbe portare il fatturato (135 milioni nel 2017) a crescere complessivamente di circa il 10%, intorno ai 150 milioni. Vediamo un mercato che crescerà intorno al 2-3% all’anno nei tre anni e noi pensiamo di portarci a casa un punto, un punto e mezzo in più rispetto al mercato”.
Il gruppo Una era nato nel 2017 dall’aggregazione di Atahotels, quest’ultima entrata nel perimetro del gruppo con l’integrazione di Fonsai, e Una Hotels e Resort.
“Trovammo Atahotels in Fonsai, che perdeva 25 milioni. Il primo pensiero fu di venderla. Poi abbiamo iniziato a gestirla e studiato il mercato e anziché uscire abbiamo deciso
di raddoppiare comprando Una Hotels”, ha ricordato Santi.
Il manager ha commentato infine che, nonostante Una non rientri nell’attività core assicurativa, “Unipol potrà valutare tutte le opzioni”, fermo restando che la ristrutturazione ha impegnato circa 50 milioni e che “con Una vogliamo essere il primo gruppo alberghiero del Paese” .