Carige – Fitch taglia il rating a “CCC+” con watch negativo

Fitch abbassa il giudizio su Carige sostenendo che il fallimento sia diventato una possibilità. Questo per i recenti sviluppi della situazione, con un peggioramento del mercato che rende più difficile il ripristino dei livelli richiesti di capitale secondario e meno agevole la realizzazione della cartolarizzazione, accompagnati dal nuovo cambiamento al vertice. Carige replica che non è mai stata contemplata l’ipotesi di fallimento e nell’incontro di ieri con la Bce sono stati analizzati anche scenari di aggregazione. Intorno alle 10:15 il titolo fa in Borsa -8% a 0,0045 euro.

Downgrade di Fitch per Carige. Nel giorno in cui i vertici della banca si sono recati a Francoforte per un incontro con i rappresentanti della Bce, l’agenzia di rating americana ha tagliato il rating a lungo (Idr) su Carige a “CCC+” da “B-“ e il Viability rating (Vr) a “ccc+” da “b-“. I giudizi sono state inseriti tra i “rating Watch Negative”.

L’agenzia di rating spiega in una nota che la bocciatura riflette l’opinione che il fallimento della banca sia diventato una possibilità reale, poiché per l’istituto il rafforzamento del capitale rappresenta una sfida e, nel caso fallisse, ci sarebbe un intervento delle autorità.

La nota sottolinea poi come la banca non soddisfi le richieste di capitale Pillar 2 e il piano di emettere titoli Tier2 per raggiungere il target è difficile da attuare, stanti le attuali condizioni di mercato.

“Il principale azionista” recita il report riferendosi alla Malacalza Investimenti, che detiene il 27% del capitale, “ha affermato che sosterrà la banca ma non ha preso un impegno risoluto a sottoscrivere l’intero bond Tier2 da 200 milioni che la banca vuole emettere”.

“I rating inoltre riflettono i recenti cambiamenti a livello di management”, rileva Fitch, notando come la banca abbia sostituito due volte l’Ad negli ultimi due anni e si appresti ad approvare il terzo piano di rilancio. Avvicendamenti che per Fitch aumentano le incertezze sulle strategie future dell’istituto, che potrebbe aver bisogno di più tempo del previsto per realizzare il proprio turnaround, non rispettando le tempistiche richieste dalle autorità.

I rating riflettono anche il debole profilo della banca in termini stand alone, considerati gli ancora alti livelli di crediti deteriorati e le deboli prospettive di redditività a medio termine. Inoltre, è la stessa struttura della corporate governance che secondo l’agenzia incrementa il rischio per i creditori.

Fitch sottolinea come Carige presenti a fine giugno un livello di crediti deteriorati pari a circa il 27%, un livello molto elevato anche in un confronto con le altre banche italiane che hanno registrato notevoli miglioramenti negli ultimi 12 mesi.

Secondo l’agenzia di rating, non è sicuro che la banca riesca a realizzare il previsto piano di cessione entro l’anno di quasi 1,5 miliardi di crediti deteriorati. Se infatti i 400 milioni di Utp potrebbero rispettare la scadenza prevista di essere ceduti entro fine anno, la cartolarizzazione da un miliardo rischia di trovare difficoltà per il peggioramento delle condizioni di mercato.

In replica alla nota di Fitch, Carige ha respinto che sia stata contemplata l’ipotesi di fallimento della banca. “Nel prendere atto del downgrade e del contenuto del comunicato emesso in queste ore dall’agenzia Fitch Ratings” ha scrittola banca in una nota, sottolineando come l’istituto ritenga “doveroso precisare che nelle interlocuzioni con i regulators non è mai stato espresso alcun riferimento a una eventuale possibilità di fallimento. Si evidenzia a riguardo che il Cet1, indice che misura la solvibilità della banca, è in linea con i requisiti previsti dalla Vigilanza. Si sottolinea inoltre che l’agenzia non ha tenuto conto dei progressi realizzati dopo l’assemblea degli azionisti in tema di governance e di sostegno finanziario degli azionisti. Si riserva quindi valutazioni sull’operato di Fitch. In data odierna si è inoltre tenuto il programmato incontro con Bce, che è stato costruttivo in ottica di percorso per il rispetto dei requisiti sull’Overall Capital Requirement 2018 e si sono analizzate le prospettive future anche in vista della valutazione di possibili alleanze”.