Cerved – Si attenuano i timori legati all’uscita di Nespolo

Si riducono in parte le preoccupazioni sull’andamento del business di Cerved, innescate dall’inaspettata uscita dell’Ad Marco Nespolo a partire da fine ottobre. Intorno alle 12:00 a Piazza Affari il titolo segna un frazionale rialzo dello 0,4% a 8,24 euro, dopo una partenza difficile e dopo avere lasciato sul terreno il 4,3% nella seduta di ieri.

L’imprevista uscita di scena di Nespolo ha colto di sorpresa il mercato, che non si aspettava una simile decisione considerando che lo scorso 25 giugno aveva illustrato il nuovo piano strategico 2018-2020 e nelle scorse settimane aveva annunciato l’intenzione di ampliare il business.

Tuttavia, i timori sono cominciati a diminuire dopo la conference call con la comunità finanziaria tenuta dallo stesso Ad uscente insieme a Gianandrea De Bernardis, vice presidente esecutivo che dal prossimo 1° novembre assumerà le deleghe attribuite a Nespolo.

Nespolo ha cercato di tranquillizzare gli investitori, sottolineando che “non ci sono scostamenti rispetto all’outlook sui risultati di Cerved Group”, aggiungendo che “non sto assolutamente lasciando la società a causa di qualche problema”.

Anche De Bernardis ha mandato messaggi rassicuranti, affermando di “essere fiducioso di riuscire a gestire le dimissioni di Nespolo (pur definendola una perdita grave) e di continuare a raggiungere i risultati previsti. Nel breve termine non ci sarà discontinuità”.

Si ricorda che De Bernardis è già stato Ceo di Cerved dal 2009 al 2016, dando un enorme contributo alla crescita fino a quotare la società a Piazza Affari. Ragione per cui conosce molto bene le dinamiche operative del gruppo.

Il vice presidente ha anche confermato che si continuano a vagliare opportunità di crescita esterna, affermando che “sul fronte M&A non cambia niente. Stiamo seguendo un paio di obiettivi, li stiamo esaminando in questo momento”. Non bisogna dimenticare che Cerved punta ad espandersi all’estero, puntando al mercato greco degli Npl che al momento offre molte opportunità.

Nel piano industriale, per l’Ebidta Adjusted consolidato è prevista una crescita organica nel triennio fino al 2020 ad un Cagr compreso tra il 3% e il 5%, alla quale si aggiunge un contributo delle acquisizioni atteso tra il 2% e il 3,5 per cento. La crescita totale consolidata dovrebbe registrare quindi un Cagr compreso tra il +5% e l’8,5 per cento.