Aci Europe, organismo europeo che misura il traffico aereo, ha annunciato che ad agosto 2018 il traffico passeggeri nella rete aeroportuale europea è cresciuto del 5,1% su base annua. Si tratta di un valore leggermente superiore a quello di luglio (+4,8%) e un rallentamento della crescita rispetto al primo semestre (+6,7%).
Si evidenzia anche che il traffico dei passeggeri negli aeroporti fuori dall’Unione Europea è aumentato del 6,7%, ma è in calo dal 10,5% del primo semestre. In particolare gli aeroporti della Turchia hanno visto un’ulteriore riduzione del traffico passeggero, causata dai problemi economici e politici del paese.
Gli aeroporti dei Paesi Ue hanno invece segnato un +4,6% contro il +5,4% del primo semestre 2018. Come nei mesi precedenti, gli aeroporti nella parte orientale del blocco hanno registrato una crescita a due cifre (con gli Stati baltici, Ungheria, Polonia e Slovacchia che hanno ottenuto le migliori prestazioni), insieme a Lussemburgo e Austria, con quest’ultimo che ha beneficiato dei vantaggi dell’aumento delle low cost (Vienna +11,9%).
Anche il traffico passeggeri è rimasto molto dinamico in Grecia (Atene con +13,4%) e Malta (+9,6%). Al contrario, gli aeroporti svedesi hanno registrato le performance più deboli (impatto combinato della tassa nazionale sull’aviazione di recente imposta e il forte deprezzamento della valuta locale) insieme agli aeroporti del Regno Unito (probabilmente di riflesso della fiducia dei consumatori e delle imprese nel contesto della Brexit).
Tra gli aeroporti italiani, la miglior performance è stata quella nel Gruppo 3 (con passeggeri tra 5 e 10 milioni) di Palermo segnando un aumento del 15,8 per cento.
Bene il traffico passeggeri, male quello delle merci. Ad agosto, infatti, si è arrestato allo 0,3%, il picco più basso da marzo del 2016. Questo calo è dovuto interamente al mercato extra Ue, che ha registrato una flessione del 3,4 per cento.