Il piano di investimenti da 22 miliardi per i prossimi quattro anni di Eni potrebbe crescere di un ulteriore miliardo in caso arrivi lo snellimento burocratico previsto dal governo.
È quanto affermato dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a margine dell’evento Maker Faire in corso oggi a Roma.
Gli investimenti in Italia si concentreranno sull’economia circolare (waste to fuuel/energy), oltre che sulla rivisitazione di chimica e raffinazione. Per fare questo però, ha specificato Descalzi, ci sarà bisogno di uno sviluppo industriale condiviso per raggiungere l’integrazione lungo tutta la filiera.
Lo sviluppo tecnologico in questo campo è inoltre uno dei motivi che ha portato gli analisti di Equita a confermare il loro “buy” sul titolo e alzare il target price a 19,5 euro.
Infatti, secondo la banca d’investimento, questo settore ha un ritorno promettente sugli investimenti e potrebbe trovare uno spazio ancora maggiore nel piano industriale che sarà presentato nel marzo 2019.
Infine, il Ceo ha commentato l’importanza del recente accordo con NOC e BP per la ripresa delle esplorazioni in Libia, sia per l’impatto sociaale che per quello strategico.
Secondo Descalzi queste tipologie di accordo “possono cambiare la situazione in Libia, bloccata nei suoi investimenti da ormai 8 anni, creando situazioni di minor tensione, di maggior occupazione e di maggior sviluppo”.
Inoltre, grazie alla vicinanza dell’area interessata con le installazioni Eni, le notevoli riserve di olio, gas e condensati potrebbero essere ulteriormente sviluppate per dare migliore sicurezza energetica e alternative all’Italia.