L’apertura del cda di Carige a possibili aggregazioni, accompagnata dalla rassicurazione sull’emissione del subordinato necessario a ripristinare requisiti di capitale di Livello 2 entro fine anno, hanno permesso l’inversione dell’andamento del titolo della banca genovese in Borsa. Nella seduta di oggi le azioni di Banca Carige, poco prima delle 10:00, segnano un rialzo del 6% a 0,0052 euro.
In giornata è atteso l’annuncio della firma della cessione del pacchetto da 400 milioni di valore nominale di crediti Utp (Unlikely to pay) a Bain Capital, con la quale scadeva oggi il termine dell’esclusiva. La banca, inoltre, ha in programma di realizzare entro l’anno una cartolarizzazione di Npl con l’assistenza delle Gacs da circa 900 milioni.
Quanto alla tema dell’aggregazione, che era stato terreno di scontro tra l’azionista di maggioranza Vittorio Malacalza e il precedente Ad Paolo Fiorentino, la banca ha accettato la richiesta della Bce di esaminare le opzioni a riguardo, decidendo di conferire, nella prossima riunione del board, un mandato a un advisor per studiare un’operazione.
In un incontro con i sindacati venerdì scorso, il nuovo Ceo Fabio Innocenzi ha affermato che sono allo studio in parallelo un piano di rilancio stand alone e uno che preveda un’aggregazione.
I titoli Carige hanno toccato un minimo storico a 0,0046 euro il giorno 11 ottobre, dopo il declassamento del rating da parte di Fitch a “CCC+”, evidenziando una perdita del 45% dall’insediamento del nuovo board lo scorso 20 settembre.