Forte della posizione di leadership in Italia, con 151 miliardi di masse gestite, Fideuram- Ispb, società di private banking del gruppo Intesa Sanpaolo, guarda all’estero come area della prossima espansione, senza però trascurare il mercato interno che presenta ancora spazi di crescita.
A fare il punto sulle strategie è Paolo Molesini, amministratore delegato di Fideuram-Ispb, che, in un’intervista a Repubblica in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza dei 50 anni della nascita del gruppo, ricorda quali sono i prossimi progetti per l’espansione, delineati dal piano di impresa 2018-2021.
Una storia, quella di Fideuram, prima rete di promotori finanziari a venire alla luce in Italia, segnata dall’innovazione e dalla capacità di stare alla frontiera nello sviluppo, come testimonia il fatto dei essere stata la prima a commercializzare i fondi comuni di investimento nella Penisola.
Ora lo sguardo è verso i mercati esteri dove è partita la conquista, che farà leva sulle capacità e connessioni internazionali arricchite grazie alla svizzera Banca Morval, acquisita nell’aprile dell’anno in corso. “Con questa operazione”, rileva Molesini, “il nostro gruppo rafforza la propria presenza sui mercati internazionali del private banking grazie alle sedi di Lugano, Londra e Lussemburgo. La Svizzera rimane l’hub principale per il private banking”.
Il prossimo passo sarà lo sbarco in Sud America con l’apertura di una filiale a San Paolo, in Brasile, cui potrebbero seguire Buenos Aires e Montevideo, in quanto Brasile, Argentina e Uruguay sono stati individuati come Paesi che potrebbero rappresentare un interessante tassello nella crescita internazionale anche per la forte presenza di oriundi italiani e al fatto che il brand Intesa Sanpaolo è largamente conosciuto.
Tra i mercati che presentano le migliori possibilità di progresso vi è poi la Cina, dove Fideuram-Ispb partecipa con una quota del 25% alla società di asset management del gruppo Yi Tsai. “Siamo coinvolti per mettere a disposizione il know how di Fideuram nella gestione di una rete di consulenti finanziari. E’ un mercato dalle enormi potenzialità”, conclude Molesini.