Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un moderato rialzo dello 0,3% e in linea all’omologo europeo (+0,1%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (+0,2%).
Gli investitori continuano a manifestare timori sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani, con il Governo guidato da Giuseppe Conte che ha lavorato al documento programmatico della manovra che nella giornata di ieri doveva essere inviato alla Commissione Europea, la quale nell’arco delle prossime settimane lo esaminerà nel dettaglio per poi dare un giudizio, con molti operatori che danno per probabile una bocciatura.
In tale contesto lo spread Btp-Bund si mantiene stabile in area 300 pb (fonte Mts Markets), frenando ancora il comparto bancario, che però riesce ad effettuare un mini recupero.
I titoli del listino principali recuperano un po’ di terreno, a partire da Intesa Sanpaolo (+0,8%), la cui controllata Fideuram-Ispb punta sulla crescita estera, come sottolineato in un’intervista dall’Ad Paolo Molesini. Risale anche Bper (+0,7%), che tra poco meno di un mese dovrebbe alzare il velo sul nuovo piano strategico.
Nel Mid Cap tornano gli acquisti su Credem (+1,1%), mentre frena ancora Popolare Sondrio (-1,1%), in attesa dell’udienza di merito sulla riforma delle popolari che il Consiglio di Stato terrà giovedì 18 ottobre. Tiene botta Creval (-0,2%), il cui nuovo board riunitosi per la prima volta ha eletto Luigi Lovaglio alla presidenza e confermato Mauro Selvetti Ad. Continua a soffrire Mps (-2%), sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’allargamento dello spread e l’incertezza sulle decisioni che potrebbero essere prese sui vertici dell’istituto dal Governo.
Tra le Small Cap Carige (+8,2%) continua il rimbalzo iniziato venerdì, dopo che il cda ha dato il via libera alla prosecuzione del de-risking, all’emissione del bond subordinato per ripristinare i livelli di capitale e ha riaperto allo studio di un’eventuale aggregazione. Prosegue il trend ribassista di Banca Finnat (-3,6%).