Banche – Denaro sul settore (+1,1%), continua la rimonta di Carige (+5,7%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,1% e in linea all’omologo europeo (+1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,2%).

Gli investitori continuano a manifestare timori sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani, con il Governo guidato da Giuseppe Conte che ha lavorato al documento programmatico della manovra che lunedì è stato inviato alla Commissione Europea, la quale nell’arco delle prossime due settimane lo esaminerà nel dettaglio per poi dare un giudizio.

In tale scenario lo spread Btp-Bund si riporta sotto i 300 pb (fonte Mts Markets), dando un po’ di respiro al comparto bancario.

Quest’ultimo, tuttavia, è stato in parte frenato dalla notizia relativa che nel Documento programmatico di Bilancio predisposto dal Governo sul fatto che la deduzione delle svalutazioni delle perdite su crediti, incluse quelle derivanti dall’applicazione del nuovo principio contabile Ifrs9, viene spostata al 2026.

Inoltre, sembra confermata l’intenzione di abbassare la deducibilità fiscale degli interessi passivi dal 100% all’86 per cento.

Nel documento sono previsti interventi fiscali sulle banche che ammontano 1,3 miliardi nel 2019 (900 milioni nel 2020 e 500 milioni nel 2021); il differimento degli sgravi su svalutazioni e perdite vale 900 milioni nel 2019 (zero nei successivi), mentre il nuovo trattamento fiscale sulla svalutazione dei crediti è pari a 1,1 miliardi. Per un totale di 3,3 miliardi il prossimo anno.

“Il documento che è stato inviato questa notte alla Commissione Europea è in fase di analisi.

Per il momento ci sono solo le tabelle, faremo un’adeguata valutazione quando saranno disponibili i testi normativi con le relative relazioni tecniche”, così si è espresso alla stampa il vice direttore dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Gianfranco Torriero.

Seduta contrastata per i titoli del listino principale, tra i quali si mettono in luce Intesa Sanpaolo (+1,4%), Mediobanca (+1,6%) e UniCredit (+0,8%).

Nel Mid Cap buon rialzo per Credem (+0,6%), mentre risale Popolare Sondrio (+2,1%), in attesa dell’udienza di merito sulla riforma delle popolari che il Consiglio di Stato terrà giovedì 18 ottobre.

Ok Creval (+0,7%), il cui nuovo board riunitosi lunedì per la prima volta ha eletto Luigi Lovaglio alla presidenza e confermato Mauro Selvetti Ad.

Prosegue il momento poco felice di Mps (-2,4%), sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’allargamento dello spread e l’incertezza sulle decisioni che potrebbero essere prese sui vertici dell’istituto dal Governo.

Tra le Small Cap Carige (+5,7%) continua il rimbalzo, dopo che il cda ha dato il via alla prosecuzione del de-risking, all’emissione del bond subordinato (per cui si sta studiando il modo di procedere) per ripristinare i livelli di capitale e ha riaperto allo studio di un’eventuale aggregazione.

Lieve progresso per Banca Profilo (+0,2%), che ha lanciato il servizio di robo advisory insieme a Tinaba.