Seduta negativa per le Borse del Vecchio Continente e in particolare per Piazza Affari. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dell’1,3% a 19.455 punti, mettendo a segno la peggior performance giornaliera tra gli eurolistini. Perdite più contenute per il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Gli indici continentali avevano aperto la giornata in positivo, ma hanno dapprima ridotto i guadagni e poi invertito la rotta in scia all’intonazione negativa dei futures e dei listini di Wall Street, che al momento hanno recuperato terreno e scambiano in frazionale ribasso.
Sembra essere durata poco la tregua dalle vendite, innescata nei giorni scorsi dalle prime trimestrali a stelle e strisce migliori delle attese. Troppi ancora i fattori di incertezza, tra cui i dubbi sulla crescita globale nel futuro, le tensioni commerciali e geopolitiche e le divergenze fra Donald Trump e la Fed sulla politica monetaria, in attesa dei verbali relativi all’ultima riunione che verranno pubblicati stasera.
Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,154 dopo i numeri finali sui prezzi al consumo di settembre, che hanno confermato l’indice al 2,1% e il dato core allo 0,9 per cento. Stabile il dollaro/yen poco sopra quota 112, mentre la sterlina arretra a 1,311 dollari in scia ai dati deboli sull’inflazione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 307 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,53%, in controtendenza rispetto agli altri governativi.
Tra le materie prime l’oro si conferma in area 1.226 dollari l’oncia mentre il petrolio arretra di oltre due punti percentuali, con Wti e Brent rispettivamente a quota 70 e 79,8 dollari al barile dopo il dato peggiore delle aspettative sulle scorte Usa (+6,49 milioni di barili), mentre gli investitori continuano a soppesare le possibili conseguenze sull’asse Usa-Arabia Saudita della scomparsa del giornalista Khashoggi.
A piazza Affari vendite soprattutto sui titoli della galassia Agnelli. Male FCA (-4,2%), dopo il crollo del 31,4% delle vendite in Europa registrato a settembre, e CNH (-4%), in scia alla decisione di Bank of America ML di abbassare la raccomandazione da ‘buy’ a ‘neutral’. Lettera anche su EXOR (-3,6%) e FERRARI (-3,4%), oltre che su FINECO (-3,5%).
Sottotono le utilities, contrastati i bancari, mentre gli acquisti premiano soprattutto CAMPARI (+1,6%), BREMBO (+1,1%) e STM (+0,8%), sostenuta dal buon andamento del settore tecnologico anche grazie ai conti di Asml.