Intorno alle 15:50 proseguono in ribasso i listini continentali, mentre Wall Street ha aperto debole con variazioni negative tra lo 0,2 e lo 0,8 per cento. A Milano il Ftse Mib cede l’1,2%, arretrato rispetto al Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%), invariato il Ftse 100 di Londra.
Prevale la cautela sui mercati, nonostante le prime trimestrali statunitensi migliori delle attese che hanno permesso di tamponare le vendite della scorsa ottava. Troppi ancora i fattori di incertezza, tra cui i dubbi sulla crescita globale nel futuro, le tensioni commerciali e geopolitiche e le divergenze fra Trump e la Fed sulla politica monetaria, in attesa dei verbali relativi all’ultima riunione che verranno pubblicati stasera.
Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,153 dopo i numeri finali sui prezzi al consumo di settembre, che hanno confermato l’indice al 2,1% e il dato core allo 0,9 per cento. Stabile il dollaro/yen poco sopra quota 112, mentre la sterlina arretra a 1,311 dollari in scia ai dati deboli sull’inflazione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 305 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,51%, in controtendenza rispetto agli altri governativi.
Tra le materie prime l’oro si conferma in area 1.226 dollari l’oncia mentre il petrolio arretra di circa l’1%, con Wti e Brent rispettivamente a quota 71,2 e 80,8 dollari al barile in attesa dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa, mentre gli investitori continuano a soppesare le possibili conseguenze sull’asse Usa-Arabia Saudita della scomparsa del giornalista Khashoggi.
A piazza Affari vendite soprattutto su CNH (-4%), in scia alla decisione di Bank of America ML di abbassare la raccomandazione da ‘buy’ a ‘neutral’. Male anche PIRELLI (-2,8%) e la galassia Agnelli, con FERRARI (-2,7%), EXOR (-2,7%) e FCA (-2,6%) tra le peggiori, quest’ultima dopo il crollo del 31,4% delle vendite in Europa registrato a settembre.
Sottotono le utilities, contrastati i bancari mentre gli acquisti premiano soprattutto CAMPARI (+1,4%) e STM (+3,1%) sostenuto dal buon andamento del settore tecnologico anche grazie ai conti di Asml.