L’Agcom dovrà tenere conto del trattamento di sfavore riservato a Persidera nel 2009, al momento dell’assegnazione delle frequenze per le trasmissioni in digitale, e porvi rimedio nell’assegnazione delle nuove frequenze che si avrà con il passaggio della banda 700 MHz alle società telefoniche.
È questo, in sostanza, il contenuto della sentenza pubblica emanata ieri dal Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato dalla società dei multiplex che fa capo per il 70% a Telecom Italia e per il 30% alla Gedi di Carlo De Benedetti.
Nel 2009, infatti, a Rai e Mediaset fu consentito di continuare a godere del maggior numero di canali che le due società “storicamente gestivano” malgrado, secondo una sentenza della corte di Giustizia europea, i due gruppi avessero così superato il tetto antitrust.
Persidera aveva dunque presentato ricorso, richiedendo l’assegnazione di un ulteriore multiplex, un blocco di frequenze per la trasmissione di più canali in contemporanea, oltre a un risarcimento per il danno.
Una richiesta non soddisfatta dai magistrati amministrativi, che tuttavia hanno ordinato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di tenere conto di tale squilibrio nell’ambito della prossima assegnazione di frequenze della banda 700 MHz alle società di telefonia mobile, che avverrà da qui al 2020. Il passaggio permetterà di liberare risorse e di rimediare al precedente squilibrio, risarcendo in qualche modo Persidera.