Altra seduta in coda all’Europa per il Ftse Mib, in calo dell’1,9% a 19.087 punti, in attesa della lettera da Bruxelles con i rilievi sul progetto della legge di bilancio.
Chiusura sui minimi intraday anche per il Dax di Francoforte (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%). In rosso pure gli indici di Wall Street, in perdita tra l’1% e l’1,5% all’indomani dei verbali della Fed che hanno confermato un graduale rialzo tassi nonostante le critiche del presidente Donald Trump.
La conferma della politica moderatamente restrittiva ha riportato il rendimento del T-bond oltre il 3,2% e sostenuto inizialmente il biglietto verde, che ha toccato un picco intraday a 1,1482 nei confronti della moneta unica. Il cambio euro/dollaro si è poi stabilizzato in area 1,151, mentre il dollaro/yen viaggia in calo a 112,1. Debole la sterlina sotto 1,31 dollari, mentre sul fronte Brexit si valuta un’estensione del periodo di transizione post Brexit per dirimere la questione dei confini irlandesi.
In Europa il focus resta sui conti pubblici italiani, che preoccupano i governi dei 18 Paesi membri dell’unione monetaria, oggi riuniti a Bruxelles. Nuove critiche sono giunte oggi dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz e dal premier olandese Mark Rutte, impensieriti dal debito elevato e da un potenziale effetto contagio.
Intanto il commissario agli Affari Economici e Monetari, Pierre Moscovici, incontra a Roma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, per consegnargli la lettera della Commissione Europea che formalizzerà i rilievi alla legge di bilancio 2019. Il Governo avrà una settimana di tempo per adempiere alle richieste e rivedere i punti critici del documento, dopodiché la Commissione deciderà, entro fine mese, se bocciare la manovra. Nel frattempo, lo spread Btp-Bund supera i 326 bp, con il rendimento del governativo italiano al 3,68 per cento.
Sul movimento dei rendimenti italiani ha contribuito poi l’annuncio di un’operazione di concambio di titoli da parte del Mef, che ha probabilmente innescato operazioni di arbitraggio nel mercato all’ingrosso già a partire dal primo pomeriggio di ieri.
Tra le materie prime prosegue la discesa del greggio con Wti e Brent in calo dello 0,7-0,8% rispettivamente a 69,3 e 79,4 dollari, dopo il crollo di ieri innescato dall’incremento oltre le attese delle scorte americane.
Tornando a Piazza Affari, le vendite investono BUZZI UNICEM (-6,4%), penalizzata dal taglio della guidance 2018 da parte di HeidelbergCement (-9% a Francoforte). Male i bancari in scia al rialzo dello spread, con BANCO BPM (-5,7%), UNICREDIT (-3,4%), UBI (-3,4%) e INTESA SANPAOLO (-3,3%) fra le peggiori. Pesante anche STM (-5%), frenata in parte dalla guidance per il quarto trimestre leggermente inferiore alle attese di Tsmc.
In calo anche MEDIASET (-4,1%) e FINECO (-4,7%), mentre TELECOM ITALIA (+0,7%) risale dai minimi di 5 anni toccati due settimane fa a 0,483 euro, al termine della due giorni per definire il nuovo piano industriale. Denaro anche su ITALGAS (+0,9%), FERRAGAMO (+0,9%) e RECORDATI (+1,5%). Positiva MONCLER (+0,2%), sulla quale Jefferies ha alzato la raccomandazione da ‘hold’ a ‘buy’ con target price confermato a 40 euro.