In un terzo trimestre 2018, caratterizzato da una ripresa di slancio per il settore delle biotecnologie dopo un primo semestre sottotono, BB Biotech ha registrato un utile netto di 242 milioni di Chf, a fronte di un utile netto di 365 milioni del pari periodo del 2017. Nav in crescita del 7,3% in Chf, dell’8,9% in euro e dell’8,3% in Usd. Per la restante parte del 2018 il management si attende ulteriori progressi nelle pipeline, tra cui la pubblicazione di dati di Fase III e nuove approvazioni di prodotti negli Usa e in Europa.
Nel terzo trimestre dell’anno in corso il settore sanitario ha registrato una performance positiva dopo un primo semestre deludente.
In tale contesto BB Biotech ha riportato un utile netto di 242 milioni di Chf ,a fronte di un utile di 365 milioni di Chf del pari periodo del 2017.
Tale andamento si riflette sul risultato dei primi nove mesi del 2018 che hanno registrato un utile netto di 172 milioni di Chf, contro un utile netto di 843 milioni di Chf realizzato nei periodo gennaio – settembre dello scorso anno.
Nel terzo trimestre le azioni Bb Biotech hanno registrato un progresso del 7,8% in Chf, del 9,4% in euro e dell’8,8% in Usd.
Nello stesso periodo il Nav ha riportato un aumento del 7,3% in Chf, dell’8,9% in euro e dell’8,3% in Usd.
Nel periodo gennaio – settembre il rendimento totale delle azioni della società è stato positivo per il 16,8% in Chf, il 18,4% in euro e il 15,9% in dollari, superiore al progresso del Nav (+4,6% in Chf, +7,5% in euro e +3,9% in dollari).
Dall’esame del portafoglio si rileva che le maggiori partecipazioni sono quelle detenute in Ionis Pharmaceuticals (11,4%), cui seguono Neurocrine Biosciences (9,9%), Celgene (6,8%), Vertex Pharmaceuticals (6,7%), Incyte (6,7%), Alexion Pharmaceuticals (4,7%) e Agios Pharmaceuticals (4,3%).
Nonostante il sempre più centrale ruolo ricoperto dalle mid cap nel portafoglio di BB Biotech, il management ha comunque confermato la propria fiducia verso Gilead e Celgene, con ripercussioni negative sulla performance rispetto all’indice NBI.
La ristrutturazione del portafoglio messa a punto nel corso dell’estate sta procedendo bene.
La società segnala tuttavia che le posizioni a lungo termine in Celgene, Gilead e Novo Nordisk, che hanno da sempre registrato performance decisamente positive potrebbero non essere più in grado di trainare i trend di crescita futuri.
Il riposizionamento del portafoglio è iniziato con caute prese di beneficio nel corso del terzo trimestre e una parte dei pacchetti azionari detenuti in Regeneron e Neurocrine è stata quindi venduta per motivi tattici.
La liquidità generata da queste operazioni è stata reinvestita sia in Scholar Rock, una nuova posizione aperta durante il terzo trimestre, sia nelle partecipazioni già detenute in Argenx, Exelixis e Nektar Therapeutics.
Aumentate inoltre le posizioni in Alnylam, Macrogenics, Voyager, Wave Life Sciences e Radius Health, in quanto le rispettive valutazioni di mercato risultano molto inferiori al valore intrinseco, mentre sono state chiuse definitivamente le posizioni residue in Probiodrug e Five Prime Therapeutics.
Le principali posizioni di portafoglio sono supportate dalle attese di una crescita significativa per i farmaci basati sull’RNA, destinati a trasformare i mercati farmaceutici.
Attese, sostenute inoltre, da una nota diffusa dopo la fine del trimestre in esame, nella quale Janssen, società del gruppo Johnson & Johnson e operatore di riferimento in ambito farmaceutico, ha annunciato un investimento massiccio nella tecnologia RNAi di Arrowhead Pharmaceuticals.
Inoltre, BB Biotech mantiene il focus sulle aziende attive nel settore della neurologia nonché su quelle attive nel campo delle tecnologie e dei prodotti per la fibrosi cistica, tra cui Vertex.
Per l’ultima frazione del 2018 BB Biotech prevede il conseguimento di ulteriori progressi nelle pipeline, tra cui la pubblicazione di dati di Fase III e nuove approvazioni di prodotti negli USA e in Europa.
In particolare alcune novità sono attese da Ionis e Akcea (Tegsedi), che hanno ricevuto l’autorizzazione dalla Fda per il trattamento dell’amiloidosi da transtiretina, e da Sage Therapeutics, che dovrebbe ottenere dall’autorità americana l’omologazione per Zulresso (brexanalone) nella terapia della depressione post-parto.
Da non dimenticare inoltre Esperion, che dovrebbe pubblicare i dati finali di sicurezza di Fase III per l’acido bempedoico nella terapia dei pazienti con livelli elevati di colesterolo LDL
e Neurocrine, che dovrebbe diffondere i dati di Fase II per la sindrome di Tourette, una potenziale e importante nuova indicazione terapeutica per il farmaco Ingrezza.
Nell’ultimo trimestre del 2018 il dinamismo del portafoglio partecipazioni dovrebbe rimanere elevato, grazie alle attese di un’intensa diffusione di risultati di studi clinici in fase avanzata e approvazioni di prodotti. Dinamica che è prevista proseguire nel corso del 2019.
Inoltre, unitamente all’aumento della capitalizzazione delle grandi società farmaceutiche, le operazioni M&A potrebbero evidenziare un’accelerazione.
BB Biotech segnala infine che i target di acquisizione saranno soltanto le società biotecnologiche migliori nel proprio campo di specializzazione, ovvero le stesse in cui holding svizzera focalizza i propri investimenti.