Chiude in rosso del 2,9% il Ftse Media Italia che sottoperforma così il rialzo dello 0,4% messo a segno dal corrispondente indice europeo di riferimento.
Negativa Piazza Affari, in calo dell’1,9 per cento.
Performance che denota un atteggiamento di cautela da parte degli investitori mentre entra nel vivo il confronto tra l’Italia e Bruxelles sul documento programmatico di bilancio.
In giornata dovrebbe arrivare a Roma il commissario agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici per incontrare il ministro Tria ed ottenere chiarimenti sulla manovra.
In rosso Mediaset (-4,1%) che smentisce le voci di vendita della media company circolate in giornata.
A pesare sulla performance del gruppo del Biscione il dato sull’audience di inizio stagione sui canali Mediaset, ridotta di 2,59 punti su base annua (855 mila spettatori in meno).
Gli investimenti sui Mondiali effettuati in estate, periodo solitamente a bassa intensità di spesa, hanno però avuto effetti sulla seconda parte dell’esercizio.
Il corollario è stato la partenza posticipata dei programmi top. Da qui il calo di inizio stagione, ma con progressione di ascolti da fine settembre.
Chiudono in ribasso anche Cairo Communication (-1,2%) e Rcs Mediagroup (-2,2%).
I dati sull’audience sono stati positivi per i canali di Urbano Cairo che ha superato Italia 1 e Rete 4 in prima serata con un 4,98% di share: +1,51 punti.
La 7 è cresciuta anche nel giorno (3,83% di share; +1,05 punti) grazie all’attualità politica che sta portando acqua al mulino dell’emittente.
Seduta pimpante invece per la small Poligrafici Editoriale (+11,2%) in scia alle parole espresse nella lettera del presidente del gruppo in risposta al sottosegretario Crimi.
“I governi sono assolutamente liberi di assumere le decisioni che ritengono necessarie e opportune”.
“Non possiamo accettare – prosegue il presidente – “denigrazioni e minacce al lavoro di editori e giornalisti che ogni giorno si impegnano per stampare quotidiani a periodici che informano oltre 40 milioni di lettori”.
Il presidente vuole ottenere risposte chiare “che permettano alle imprese di comprendere a pieno il contesto politico nel quale dovranno operare e definire obiettivi e piani industriali”.