Mercati – Milano termina piatta, spread in forte calo

Chiusura flat per il Ftse Mib, che beneficia della discesa dello spread per chiudere invariato a 19.080 punti. Modesti segni più per il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), mentre terminano deboli il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%). Riduce i guadagni nel frattempo, Wall Street, dove il focus rimane sulle trimestrali.

Sull’obbligazionario il differenziale tra Btp e Bund cala di 17 bp a 308 bp con il rendimento del decennale italiano al 3,53%, approfittando di alcune dichiarazioni parzialmente distensive del commissario Ue Pierre Moscovici, non preoccupato da un rischio contagio, oltre che della volontà espressa da Matteo Salvini di proseguire nell’alleanza con il M5S.

In precedenza, le schermaglie interne alla maggioranza e le tensioni con Bruxelles avevano portato lo spread a quota 335 pb, all’indomani della lettera della Commissione Europea in cui si chiedono chiarimenti in merito alla significativa deviazione dalle regole di bilancio comunitarie. L’Italia ha tempo fino a lunedì a mezzogiorno per fornire le indicazioni richieste.

Sul Forex l’euro/dollaro riconquista quota 1,15, mentre moneta unica e biglietto verde guadagnano terreno sullo yen. Lo yuan resta in area 6,93 rispetto al dollaro dopo i dati del terzo trimestre sul Pil cinese, che ha segnalato un rallentamento dell’economia al 6,5%, minore tasso di crescita dal primo trimestre 2009, principalmente a causa delle tensioni commerciali con gli Usa. Proprio lo scontro fra i due Paesi resta uno dei principali fattori di incertezza sui mercati, insieme ai dubbi sulla crescita, alla questione della Brexit e alla situazione dell’Italia.

Tra le materie prime, lieve recupero delle quotazioni del greggio dai minimi di oltre un mese, con Wti e Brent rispettivamente in area 69,3 e 80,3 dollari al barile.

Tornando proprio a Piazza Affari, i bancari riducono le perdite, MEDIOBANCA chiude a +3,1% e INTESA SANPAOLO a +0,3%, mentre UBI cede il 2,7 per cento. Vendite su PIRELLI (-5%), dopo il taglio delle stime da parte di Michelin. Guadagnano terreno utilities e petroliferi, oltre a POSTE ITALIANE (+2,5%) e RECORDATI (+1,8%).