Obbligazioni – L’ultimatum di Bruxelles fissato per lunedì prossimo

I rendimenti dei Btp rompono gli argini e salgono di oltre un quarto di punto sulle durate intermedie e di più quindici punti base sul lungo che, accompagnato alla contestuale riduzione di cinque centesimi del tasso del Bund, porta lo spread a quota 340.

È una piccola Caporetto scatenata dalla consegna brevi manu al Ministro Tria da parte del Commissario Moscovici di una lettera di richiesta di spiegazioni immediate – entro mezzogiorno di lunedì prossimo – sul deragliamento dalle direttive comuni sintetizzate nell’espressione “particularly serious non-compliance with the budgetary policy obligations” (liberamente traducibile come “grave mancato rispetto degli obblighi di bilancio”) col Patto di Stabilità del 2013.

L’offensiva di Bruxelles coincide con le prime vere schermaglie interne al Governo Conte la cui doppia compagine si trova rispettivamente sotto pressione da parte degli alleati politici e dell’elettorato. Se si tratti di uno scontro finale o meno, lo dirà il weekend, ma è certamente un punto di svolta e il mercato lo ha capito.

La settimana era cominciata sotto altri auspici.

Il dollaro ritorna forte e scambia in area 1,1450 contro euro mentre lo Yuan cinese si riporta sui minimi storici, cosa che non semplifica il difficile dialogo con Washington. I future su Wall Street sembrano mettere in conto una timida ripresa dopo la pesante sessione di ieri, mentre gli spread sugli high-yield restano paralizzati sui livelli precedenti. Il termometro del rischio si è comunque bruscamente rialzato.