Vivendi starebbe puntando alla convocazione di un’assemblea dei soci entro fine anno, al fine di aumentare il numero dei consiglieri da 15 a 19 e ottenere una governance più funzionale. Inoltre, il gruppo francese, primo azionista di Tim con il 23,9% del capitale, sarebbe ora contrario allo scorporo e alla cessione della rete, in contrasto con la visione del fondo Elliott.
A riportarlo è La Repubblica, secondo cui Vivendi chiederebbe un’assemblea per la nomina dei revisori entro fine anno, chiedendo un’integrazione dell’ordine del giorno per proporre la nomina di 4 nuovi consiglieri. Il nuovo Cda sarebbe dunque composto da 19 membri di cui 9 della lista Vivendi e 10 di Elliott, permettendo ai transalpini di avere un peso maggiore nelle prossime scelte strategiche, in primis la valorizzazione della rete.
Dalle ultime indiscrezioni, Vincent Bollorè e de Puyfontaine sarebbero contrari alla vendita, anche parziale, della rete e avrebbero un alleato nell’Ad Amos Genish.
In mattinata è arrivata comunque la smentita di Vivendi, per bocca di de Puyfontaine, secondo cui le indiscrezioni non corrispondono alla realtà.
Rumors che comunque gettano benzina sul fuoco in una situazione delicata per il titolo che oggi, poco dopo le 10:10, torna a cedere il 2% (a fronte del -1% del Ftse Min) riportandosi a 0,505 euro, non distante dai minimi di 5 anni toccati a 0,483 centesimi a inizio ottobre.