Tornano le vendite sul comparto bancario a Piazza Affari. Dopo il tentativo di rimbalzo della mattinata, poco dopo metà seduta il Ftse Italia Banche ha invertito la rotta, arrivando a perdere l’1,8% intorno alle 15:40.
Il tentativo di recupero di questa mattina era stato favorito dal repentino restringimento dello spread Btp-Bund da 313 pb dello scorso venerdì a 290 pb (fonte Mts Markets), dopo che l’agenzie Moody’s, pur declassando il rating sull’Itala da ‘Baa2’ a ‘Baa3’ (decisione già scontata dal mercato), aveva riportato l’outlook da negativo a stabile.
Tuttavia, nel corso della giornata, il differenziale di rendimento si è riportato di nuovo oltre i 300 pb, annullando man mano il rimbalzo del settore creditizio.
Il tutto dopo che il Governo italiano ha inviato una lettera di risposta ai rilievi della Commissione Europea, con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ha sottolineato come “il Governo italiano è cosciente di aver scelto un’impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di stabilità e crescita”.
Tria ha poi aggiunto che “il Governo italiano non ha alcuna intenzione di modificare gli obiettivi di deficit/Pil e debito/Pil per il 2019”, facendo però presente che “qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil dovessero salire oltre gli obiettivi annunciati, il Governo italiano interverrà adottando tutte le misure necessarie affinché i target siano rigorosamente rispettati”.
l Governo italiano non ha alcuna intenzione di modificare gli obiettivi di deficit/Pil e debito/Pil per il 2019”, facendo però presente che “qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil dovessero salire oltre gli obiettivi annunciati, il Governo italiano interverrà adottando tutte le misure necessarie affinché i target siano rigorosamente rispettati”.
L’andamento potrebbe risentire anche della decisione di Credit Suisse di ridurre la raccomandazione (in un paio di casi) e il target price di alcune banche italiane.
Dopo una prima parte di giornata in rialzo, tornano in negativo tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (-1,4% a 1,96 euro), Ubi (-2% a 2,74 euro), UniCredit (-1,7% a 11,33 euro), Mediobanca (-1,8% a 7,74 euro), Bper (-2,8% a 3,41 euro) e Banco Bpm (-3,6% a 1,66 euro). Idem sul Mid Cap con Credem (-0,6% a 5,11 euro), Creval (-2,4% a 0,0927 euro), Popolare Sondrio (-1,6% a 2,82 euro) e Mps (-1,9% a 1,56 euro). Tra le Small Cap male Carige (-2% a 0,005 euro), mentre viaggia in controtendenza Banco Desio (+4% a 1,93 euro).