Prosegue la seduta di acquisti su Salvatore Ferragamo che, intorno a metà seduta si mantiene a in area 21 euro con un progresso del 7,64%, mentre avanza dello 0,47% l’indice settoriale della moda e dello 0,25% il Ftse Mib.
A muovere il titolo, oltre al ritorno dei rumors sulla vendita della società dopo il decesso di Wanda Miletti Ferragamo, detendrice del 3% delle azioni di Salvatore Ferragamo e del 10,7% di usufrutto del capitale sociale, le manovre di politica monetaria in Cina, mercato che rappresenta circa il 38% del fatturato complessivo del gruppo, comunicate stanotte dalle autorità.
Nel dettaglio, nella note la Bank of China (PBOC) ha implementato dei grossi stimoli di politica monetaria, grazie al taglio delle tasse per il prossimo anno per circa l’1% del Pil.
Manovra che allo steso tempo deve prendere in considerazione il dato sul Pil cinese nel terzo trimestre 2018 comunicato venerdì scorso e che, comparato con quello del pari periodo 2017, cresce “solo” del 6,5% come nel 2009, segnando così il passo più lento dal culmine della grande crisi finanziaria globale.
Nel trimestre aprile-giugno la crescita era stata del 6,7 per cento. Questo 0,2% in meno secondo gli analisti rispecchia oltre che il moderato rallentamento nella seconda economia del mondo anche gli sforzi del Partito comunista di ridurre il rischio del debito che finora ha finanziato massicciamente lo sviluppo.
A pesare sulla crescita rallentata del Paese del Dragone l’effetto della guerra commerciale lanciata da Donald Trump e che appare sempre più come il tentativo degli Stati Uniti di contenere l’ascesa della Cina.
L’impatto della guerra dei dazi dovrebbe cominciare a produrre i suoi effetti sull’economia cinese nel quarto trimestre ma, secondo gli analisti, non dovrebbe essere troppo devastante. Si ricorda a tal proposito che nel 2017 l’export della Cina verso gli Stati Uniti valeva il 4% del suo Pil.
Prosegue quindi il recupero del titolo della maison del lusso, che ha chiuso la scorsa ottava in rialzo del 6,2% sui cinque giorni dopo aver toccato, lo scorso 15 ottobre, il minimo da ottobre 2016 di 18,17 euro.