“Mi sono sentito con gli altri due-tre soci e ho colto una disponibilità” per un patto light di Mediobanca.
È quanto ha affermato alla stampa a margine di un convegno Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum che nel patto ha apportato il 3,29% del capitale di Mediobanca posseduto dal gruppo Mediolanum e un altro 0,21% attraverso la holding di famiglia Fin.Prog.
Era stato lo stesso Doris nelle scorse settimane, sempre alla stampa, ad affermare: “Un patto di blocco lo vedo poco probabile, vedo a buon senso più probabile un patto di consultazione dove si discute dei manager e delle strategie ma dove rimane maggiore libertà rispetto alle azioni”.
Secondo indiscrezioni, tra gli azionisti sondati ci sarebbero Benetton e Fininvest. Quest’ultima, che nel patto ha vincolato lo 0,97% del capitale, per bocca del suo Ad Danilo Pellegrino aveva fatto sapere di essere aperta a tutte le ipotesi. Anche la famiglia Lucchini, che nel patto ha apportato lo 0,38% del capitale dell’istituto di piazzetta Cuccia, si era detto disponibile a un’eventuale patto di consultazione.
Si ricorda che allo stato attuale, con le disdette anticipate di Italmobiliare e del gruppo Bolloré a partire da inizio 2019, la quota di capitale che fa capo al patto è sceso appena sotto il 20% e, in base agli accordi attuali, una discesa sotto il 25% implica lo scioglimento automatico dello stesso a fine 2018.
Intorno alle 09:50 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dell’1,1% a 7,96 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (+1,3%).