Carige – Titolo ben intonato dopo le decisioni del board (+2%)

Carige in luce a Piazza Affari dopo le decisioni del cda. Intorno alle 12:15 le azioni segnano un rialzo del 2% (dopo essere arrivate a guadagnare il 6% nel corso della mattinata) a 0,005 euro, mentre l’indice di settore cede l’1,4 per cento.

La performance beneficia del via libera del board alla cessione di circa 366 milioni di Utp nell’ottica del de-risking pianificato, dell’aver fissato entro il 12 novembre il termine delle delibere inerenti le misure per ripristinare i livelli del Total Capital ratio e della nomina di Ubs in qualità di financial advisor per esplorare possibili alleanze strategiche.

In particolare, per riportare l’indice Tcr al minimo richiesto dalla Bce, la banca ha allo studio l’emissione di un bond subordinato da 200 milioni. L’obbligazione dovrebbe essere emessa tra la seconda metà di novembre e i primi giorni di dicembre.

Al 30 giugno il Tcr si attestava al 12%, a fronte del minimo richiesto nell’ambito dello Srep 2018 pari al 13,125 per cento. Si segnala che l’ammontare minimo di bond da emettere per essere in linea con il diktat Bce è di circa 150 milioni.

Secondo indiscrezioni, l’operazione dovrebbe essere posta in essere attraverso un private placement con il sostegno dei principali azionisti della banca. Questi ultimi potrebbero essere chiamati a sottoscrivere direttamente i titoli, oppure a garantire l’eventuale ammontare non assorbito dal mercato.

Oltre alla famiglia Malacalza (primo azionista della banca con il 27,55%), il bond dovrebbe essere sottoscritto da Raffaele Mincione (che detiene il 5,43%), da Gabriele Volpi (cui fa capo il 9,09%) e da Aldo Spinelli (titolare di una partecipazione di poco inferiore all’1%).

Sempre secondo i rumor, Mincione, Volpi e Spinelli, che erano contrapposti a Vittorio Malacalza nel rinnovo del cda (che ha visto poi prevalere quest’ultimo), potrebbero vincolare la sottoscrizione di parte del bond solo a condizione che venga definita una chiara strategia condivisa con la prima linea manageriale che, oltre alla scelte sul business, sarebbe volta ad individuare un partner per una potenziale aggregazione.

Si ricorda, infine, che il piano di conservazione del capitale dovrà essere definito e presentato alla Bce entro il 30 novembre e poi finalizzato entro fine anno.