ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso dell’1,4% e in linea all’analogo europeo (-1,8%), risentendo del nuovo rallentamento del comparto bancario (-0,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,9%).
I mercati rimangono sempre preoccupati per le possibili conseguenze sul bilancio pubblico.
La Commissione Europea, come da attese, ha respinto la legge di Bilancio italiana, creando un precedente nell’UE.
L’organo con sede a Bruxelles trovato inadeguata la replica dell’esecutivo alla misura in cui chiedeva chiarimenti sulla manovra economica, concedendo allo stesso tre settimane di tempo (fino al 13 novembre) per modificarla.
Se così non fosse, potrebbe essere dato inizio alla procedura per deficit (o debito eccessivo), che potrebbe comportare in un secondo momento l’introduzione di sanzioni economiche contro l’Italia per non avere rispettato i dicktat europei.
La nuova giornata da dimenticare del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, inclusa Anima (-2,5%).
Azimut, che ha concluso una nuova acquisizione in Australia, a limitare il calo al mezzo punto percentuale.
Lettera su Exor (-0,6%), frenata dalla performance negativa delle controllate quotate Cnh e Ferrari.
Nel Mid Cap non si arresta la discesa di Banca Ifis (-4,1%), anche se l’Ad Giovanni Bossi durante la Star Conference di Londra ha rassicurato sui solidi fondamentali della banca.
Ancora vendite su doBank (-2,8%), mentre rallenta nuovamente Cerved (-2,1%), la cui controllata Cerved Credit Management secondo indiscrezioni potrebbe agire come servicer su un portafoglio di Npl da 1,6 miliardi.
Tra le Small Cap rimbalza ancora Banca Intermobiliare (+4,5%), i cui vertici sono alle prese con il rilancio. Proseguono i realizzi su DeA Capital (-2,4%), dopo la buona performance della settimana precedente.