Assogestioni – Crolla la raccolta netta da inizio anno (-83%)

Il comparto del risparmio gestito, a settembre, ha registrato sottoscrizioni per 436 milioni (-87,8% rispetto allo stesso mese del 2017). Un andamento riconducibile alla raccolta netta negativa per 804 milioni riportata dai fondi (+2,6 miliardi a settembre 2017), più che compensata dai flussi positivi delle gestioni di portafogli pari a 1,2 miliardi (+34,3% rispetto al mese di confronto). Il flusso di settembre porta il totale dei primi nove mesi del 2018 a 12,3 miliardi (-83,3% annuo). Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, nel mese in esame la performance più significativa è stata realizzata dai monetari (560 milioni), seguiti dai bilanciati (526 milioni) e dagli azionari (520 milioni). Quelli obbligazionari e quelli flessibili, al contrario, hanno registrato riscatti rispettivamente per 2,2 miliardi e per 660 milioni.

Il settore dell’asset management, a settembre, ha realizzato una raccolta netta positiva di 2,5 miliardi (-87,8% annuo). Flusso che spinge il totale da inizio anno a 12,3 miliardi (-83,3% rispetto ai primi nove mesi del 2017).

Un andamento imputabile ai flussi negativi registrati dai fondi comuni di investimento, pari a 804 milioni (sottoscrizioni per 2,6 miliardi a settembre 2017), più che compensati dalle gestioni di portafogli, che hanno raccolto 1,2 miliardi (+34,3% a/a).

Nello specifico, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno riportato deflussi per 1,3 miliardi (sottoscrizioni per 2,6 miliardi a settembre 2017), risentendo della forte correzione riscontrata sui mercati. Il dato spinge il totale da inizio anno a 8,3 miliardi (-85,1% rispetto ai primi nove mesi del 2017). I fondi chiusi, invece, hanno evidenziato una raccolta netta positiva di 493 milioni (+24 milioni nel mese di confronto). Il flusso di settembre porta il totale dei primi nove mesi a 1,6 miliardi (+95% rispetto al periodo gennaio-agosto 2017). Il totale delle gestioni collettive si fissa così a 9,9 miliardi (-82,5% a/a) da inizio 2018.

Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, si osserva che quella riferita al segmento istituzionale ha realizzato sottoscrizioni per 1,9 miliardi (+43% rispetto al settembre 2017). Le gestioni retail hanno mostrato, invece, riscatti contenuti per 616 milioni (raccolta netta negativa di 375 milioni nello stesso mese del 2017). Il totale da inizio 2018 presenta rispettivamente un saldo positivo di 4,1 miliardi (-69,3% rispetto al periodo di confronto) e negativo di 1,7 miliardi (contro flussi positivi per 3,5 miliardi nel periodo gennaio-settembre 2017). Il totale complessivo delle gestioni di portafogli da inizio anno si attesta così a 2,4 miliardi (-85,7% rispetto ai primi nove mesi del 2018).

A fine settembre il patrimonio gestito è salito a 2.054 miliardi, grazie all’andamento positivo della raccolta.

All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le scelte degli investitori sono state rivolte soprattutto ai fondi monetari con sottoscrizioni pari a 560 milioni (deflussi per 1,4 miliardi a settembre 2017), più facilmente liquidabili in caso di necessità.

Seguono in ordine di preferenza i fondi bilanciati, con flussi positivi pari a 526 milioni (+827 milioni nel mese di confronto), che lasciano ampi spazi di manovra al gestore per spostarsi tra le varie asset class.

Al terzo posto si collocano i fondi azioni, con sottoscrizioni pari a 520 milioni (flussi positivi per 490 milioni a settembre 2017).

I fondi obbligazionari hanno evidenziato riscatti per 2,2 miliardi (sottoscrizioni per 735 milioni nello stesso mese del 2017), scontando anche le preoccupazioni su come si muoveranno i tassi e quelle relative alla manovra economica italiana.

I fondi bilanciati hanno evidenziato una raccolta netta negativa di 660 milioni (+2,1 miliardi a settembre 2017).

Per quanto riguarda i singoli operatori, al primo posto si segnala il gruppo Amundi con flussi positivi per 1,4 miliardi, seguito dal gruppo Intesa Sanpaolo con sottoscrizioni pari a 530,4 milioni.

Bene anche Anima (312,9 milioni), Poste Italiane (795,8 milioni), e Ubi (23,5 milioni).

In rosso per 945,2 milioni il gruppo Generali, il cui risultato è stato influenzato anche dalla gestione della liquidità infragruppo.