Prove di rimbalzo per il comparto bancario dopo il sell-off degli ultimi giorni. Intorno alle 10:45 il Ftse Italia Banche segna un rialzo dell’1,2 per cento.
La performance beneficia del lieve calo dello spread Btp-Bund in area 316 pb dopo che ieri si era portato oltre 320 pb (fonte Mts Markets).
Gli investitori continuano a manifestare timori sulla tenuta dei conti pubblici italiani a causa dell’incertezza della manovra varata dal Governo, che ha incassato la bocciatura della Commissione Europea.
A proposito degli impatti dello spread sulle banche il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in un’intervista ha dichiarato: “L’attuale livello di spread tra Btp e Bund decennali può a lungo andare danneggiare la parte più debole del sistema bancario italiano”.
L’inquilino del Tesoro ha poi aggiunto: “Un differenziale tra i decennali italiani e tedeschi a 320 punti base non “è come una febbre a 40, ma neppure a 37, è un livello che non possiamo mantenere a lungo e non tanto per l’impatto sugli interessi sul debito. La trasmissione sull’onere del debito è molto lenta, ci vogliono quasi sette anni”.
“Gli stress test [della Bce] sono il prossimo mese, le banche dovranno registrare trimestralmente il livello del capitale, lì si vedrà la situazione e come intervenire”, ha concluso Tria.
Risalgono tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (+1,2% a 1,92 euro), UniCredit (+1,4% a 11,05 euro), Ubi (+1,6% a 2,66 euro), Mediobanca (+2,2% a 7,66 euro) il cui cda oggi approva i conti del primo trimestre 2018/19, Bper (+1,5% a 3,26 euro) e Banco Bpm (+0,4% a 1,57 euro). Tra le Mid Cap si segnala Mps (+2% a 1,40 euro).