Altra batosta per il comparto dei semiconduttori. Advanced Micro Devices ha chiuso il terzo trimestre con vendite e utili sotto le attese, fornendo un outlook deludente anche per il prossimo trimestre.
Dinamica che ha fatto crollare il titolo fino a –22,4% nelle contrattazioni after-hours, dopo aver chiuso la seduta di ieri a -9,2 per cento. Il tutto in una giornata già critica per il comparto, dopo che Texas Instruments, maggior produttore di chip per numero di clienti e gamma di prodotti, aveva ammonito su un rallentamento della domanda. Dinamica che aveva contribuito a trascinare il Philadelphia Stock Exchange Semiconductor Index a -6,6 per cento.
In Italia aveva sofferto il produttore di semiconduttori Stm, in rosso del 10,2% nonostante i buoni risultati trimestrali.
Tornando ad AMD, la società a stelle e strisce ha archiviato il trimestre con vendite per 1,65 miliardi di dollari (+4% su base annua) contro attese per 1,7 miliardi. In miglioramento il margine lordo (dal 36% al 40%) e l’utile netto, in aumento a 102 milioni o 0,09 dollari per azione, a fronte di 0,06 dollari nel pari periodo 2017. Tuttavia, gli analisti stimavano un valore pari a 0,12 dollari per azione.
Per il quarto trimestre AMD prevede un fatturato tra 1,4 e 1,5 miliardi di dollari (+8% su base annua), inferiore a 1,6 miliardi pronosticati dal consensus.
Ad incidere sui conti sono state soprattutto le minori vendite di GPU ai miner di criptovalute, che avevano spinto i conti dell’anno precedente. In seguito, però, i cambiamenti agli algoritmi di alcune crypto e altre dinamiche del settore hanno portato i miner a disinteressarsi alle schede video e ora ci si trova a gestire un eccesso di inventario.
Infine, una nota positiva per AMD, che ha dichiarato di non vedere impatti dal conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina.