Oggi il Cda della società guidata da Stefano Neri ha approvato il piano di risanamento e rilancio 2018 – 2022 e la relativa manovra finanziaria.
Un piano, finalizzato a ripristinare l’equilibrio finanziario e patrimoniale di TerniEnergia nel lungo periodo, che prevede tra l’altro la dismissione degli asset fotovoltaici nonché di quelli relativi alla business unit Clean Tech entro il 31 dicembre 2019.
Dismissioni che nel loro complesso apporteranno un beneficio finanziario di circa 125 milioni, di cui circa 48,6 milioni di equity value e circa 77,2 milioni di riduzione dell’esposizione finanziaria del gruppo per effetto dell’accollo di parte dell’indebitamento da parte degli acquirenti degli asset.
Altro punto cardine del piano è rappresentato dalla fusione per incorporazione di Softeco Sismat in TerniEnergia, da realizzare a fine 2019 all’esito del programma di alienazioni. Tale operazione consentirà alla società umbra di completare il processo di turnaround industriale con l’ingresso nel settore hi -tech e digital.
Il terzo pilastro del piano è costituito da una manovra finanziaria che, oltre a prevedere interventi di rimodulazione e riscadenziamento del debito, si basa alternativamente su un principio di ripartizione “pari passu” (Manovra Pari-Passu), tra istituti finanziari e gli obbligazionisti, dei proventi derivanti dalla dismissione degli asset.
In alternativa, la manovra finanziaria potrebbe ripartire tra gli istituti finanziari e gli obbligazionisti i proventi derivanti dalle dismissioni con pagamenti a saldo e stralcio e rinunce al credito da parte del ceto bancario, senza interventi sui crediti vantati dagli obbligazionisti (Manovra Saldo e Stralcio).
Si segnala infine che l’assemblea degli obbligazionisti del prestito obbligazionario “TerniEnergia Euro 25,000,000.00 Notes due 2019 ” sarà chiamata ad approvare la partecipazione al piano di risanamento e rilancio.