Tornano le vendite sul comparto bancario a Piazza Affari dopo il tentativo di recupero effettuato ieri. Intorno alle 10:30 il Ftse Italia Banche lascia sul terreno il 2,2%, dopo il +2,6% della seduta precedente.
L’andamento risente anche della lieve risalita dello spread Btp-Bund appena sopra 310 pb (fonte Mts Markets). L’attenzione del mercato resta sempre rivolta ai possibili impatti sui conti pubblici della manovra varata dal Governo, al centro di un duro scontro con la Commissione Europea.
Inoltre, stasera a mercati chiusi sarà comunicata la decisione di Standard & Poor’s sul merito di credito italiano a una settimana di distanza da quella di Moody’s, con i successivi impatti sui rating delle banche.
S&P attualmente ha un rating ‘BBB’ sull’Italia, che potrebbe essere ridotto di un notch, come fatto da Moody’s. Bisognerà poi vedere anche come S&P si esprimerà sull’outlook, attualmente stabile. Moody’s lo aveva riportato da negativo a stabile.
Inoltre, secondo indiscrezioni di stampa (non confermate), Bankitalia (su input della Bce) avrebbe fatto richiesta agli istituti di credito di comunicare un aggiornamento a intervalli periodici sulle posizioni in titoli di Stato.
Nello specifico, sarebbero monitorati i titoli di Stato detenuti ai fini di trading (che hanno impatti sul conto economico) e quelli posseduti fino a scadenza.
Anche i principali membri dell’esecutivo, nonché il presidente della Bce Mario Draghi, hanno posto l’attenzione sull’allargamento dello spread e i relativi effetti sul sistema bancario.
Vendite su tutti i titolo del listino principale, con Intesa Sanpaolo (-1,4% a 1,93 euro), UniCredit (-2% a 10,92 euro), Ubi (-3% a 2,59 euro), Banco Bpm (-2,6% a 1,55 euro), Bper (-1,9% a 3,23 euro) e Mediobanca (-2,9% a 7,55 euro).
Stesso copione sul Mid Cap con Credem (-0,6% a 4,88 euro), Creval (-1,5% a 0,088 euro), Popolare Sondrio (-1,8% a 2,73 euro) e Mps (-1,6% a 1,38 euro), di cui il Governo, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe discusso sull’ipotesi di un’aggregazione con un altro istituto lo scorso 17 ottobre. Tra le Small Cap male Carige (-2,2% a 0,0045 euro).