Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,6% e sovra-performando di un punto percentuale l’omologo europeo (+1,6%), supportando anche il Ftse Mib (+1,8%).
Gli investitori continuano ad essere preoccupati per la tenuta dei conti pubblici italiani. Timori accentuatisi dopo la bocciatura della manovra economica varata dal Governo da parte della Commissione Europea e in attesa del giudizio di Standard & Poor’s atteso per oggi sull’Italia.
Nel frattempo, la Bce ha confermato la fine del Quantitative easing a dicembre e la volontà di mantenere i tassi sui livelli attuali almeno fino all’estate 2019.
In tale contesto lo spread Btp-Bund scende a 310 pb dai 320 pb della seduta precedente (fonte Mts Markets), favorendo il tentativo di rimbalzo del comparto bancario. In merito al settore creditizio Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio, ha dichiarato alla stampa che il Governo è pronto a supportare una qualsiasi banca che dovesse trovarsi in difficoltà nel caso in cui lo spread si spinga fino alla soglia dei 400 pb.
Anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in un’intervista è intervenuto sulla questione spread-banche, affermando che “l’attuale livello di spread tra Btp e Bund decennali può a lungo andare danneggiare la parte più debole del sistema bancario italiano”.
Tornano gli acquisti su tutti i titoli del listino principale, tra cui Intesa Sanpaolo (+2,8%), tra gli istituti italiani più solidi, Banco Bpm (+1,7%), i cui vertici entro fine mese prenderanno una decisione sulla cessione degli Npl e sul riassetto del credito al consumo, e Mediobanca (+3,8%), supportata anche dai conti trimestrali migliori delle attese.
Sul Mid Cap risalgono Credem (+2,7%) e Popolare Sondrio (+2,1%), mentre termina flat Creval. Rimbalza Mps (+2,6%), tra gli istituti più monitorati dal mercato per i possibili impatti sul capitale legati all’impennata dello spread.
Tra le Small Cap chiude sulla parità Carige, che secondo indiscrezioni avrebbe emesso un covered bond non sindacato da 600 milioni. Continua il trend altalenante di Banco Desio (-0,5%).