Il gruppo di Foro Buonaparte ha pubblicato i risultati relativi al periodo gennaio-settembre dell’esercizio in corso e ha anche fornito la nuova previsione di Ebitda per l’intero 2018 che supererà i 740 milioni. Un dato che conferma, incrementandole, le stime fornite in occasione dei dati del primo semestre 2018, che collocavano il margine operativo lordo in un intervallo tra 700 e 740 milioni.
Tornando ai conti dei primi nove mesi del 2018, il gruppo guidato da Marc Benayoun ha registrato un fatturato complessivo di 6,6 miliardi, in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2017 grazie al miglioramento dello scenario di riferimento.
Nel dettaglio, i ricavi della filiera idrocarburi si sono attestati a 4,3 miliardi, in crescita dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 grazie all’incremento dei prezzi. In calo, invece, i ricavi della filiera energia elettrica, diminuiti dell’8,6% a 2,7 miliardi, principalmente per i minori volumi venduti sul mercato all’ingrosso, un calo solo in parte compensato dall’aumento dei volumi venduti ai clienti finali.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda si è attestato a 620 milioni, in diminuzione del 4,2% su base annua. Un andamento che sconta il calo della filiera idrocarburi (-7,5% a 444 milioni) su cui ha inciso soprattutto l’attesa contrazione della marginalità dell’attività di compravendita del gas, oltre alla cessione di Infrastrutture Trasporto Gas, avvenuta a ottobre dello scorso anno. Significativo il contributo dell’attività E&P che ha beneficiato del miglioramento dello scenario e del recupero di costi esplorativi in Algeria relativi ad anni passati. L’Ebitda della filiera energia elettrica si è attestato a 253 miliardi (+9,1%), grazie al maggior contributo del comparto idroelettrico e a una maggiore redditività della generazione termoelettrica.
L’Ebit è balzato a 235 milioni dagli 84 milioni registrati nello stesso periodo del 2017, principalmente grazie a una variazione del fair value relativo all’attività di hedging delle commodity e dei cambi che è tornata in territorio positivo di 6 milioni (-197 milioni nel pari periodo 2017). Il risultato recepisce ammortamenti e svalutazioni per 376 milioni, in leggero aumento rispetto ai 361 milioni dell’anno precedente, solo in parte riferiti al recupero di costi esplorativi pregressi in Algeria sopra menzionato.
Il risultato prima delle imposte è stato positivo per 218 milioni, invertendo il segno rispetto al rosso di 6 milioni del 2017, grazie anche al dimezzamento degli oneri finanziari netti che hanno beneficiato della riduzione del costo del debito e del venir meno delle perdite registrate sui cambi. Si ricorda che nel 2017 erano stata iscritta una svalutazione di 55 milioni riferita alle società Infrastrutture Trasporto Gas e Terminale GNL Adriatico, partecipazioni poi cedute.
Il gruppo di Foro Buonaparte a fine settembre ha consuntivato un utile netto di 87 milioni contro una perdita di 110 milioni registrata nei primi 9 mesi del 2017.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2018 è salito a 310 milioni dai 116 milioni della fine anno 2017. Una dinamica al cui interno si saldano l’esborso di 368 milioni per le acquisizioni di Gas Natural Vendita Italia, Attiva e Zephyro e 174 milioni di flusso positivo generato dalla gestione operativa.