Nel periodo luglio-settembre del 2018, il gruppo guidato da Marc Benayoun ha contabilizzato un fatturato complessivo pari a 2,16 miliardi, in aumento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2017 grazie al miglioramento dello scenario di riferimento. Nel dettaglio, i ricavi della filiera idrocarburi sono balzati del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2017, grazie soprattutto all’incremento dei prezzi. In calo, invece, i ricavi della filiera energia elettrica (-12,1% su base annua) in quanto i minori volumi venduti sul mercato all’ingrosso sono stati solo in parte compensati dall’aumento dei volumi venduti ai clienti finali.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda del 3° trimestre si è attestato a 213 milioni, in diminuzione del 3,6% su base annua. Il margine operativo lordo della filiera energia elettrica è sceso del 29,7%, mentre quelllo della filiera idrocarburi è aumentato del 24,1 per cento.
Nel 3° trimestre del 2018, il gruppo controllato dalla francese Edf, ha portato a casa un Ebit di 75 milioni che si confronta con un utile operativo di 65 milioni registrato nel 2017, grazie alla variazione netta del fair value dell’attività di hedging delle commodity e dei cambi.
Al di sotto della gestione caratteristica, il risultato prima delle imposte è stato positivo per 69 milioni, in crescita del 35,3% su base annua anche grazie alla riduzione degli oneri finanziari netti in relazione al calo del costo del debito e al venir meno di perdite su cambi. Si ricorda che il risultato prima delle imposte dello scorso anno includeva la svalutazione per 55 milioni delle partecipazioni, poi cedute, in Infrastrutture Trasporto Gas e in Terminale GNL Adriatico.
Il gruppo di Foro Buonaparte ha concluso il 3° trimestre con un utile netto di 25 milioni, diminuito del 16,7% rispetto al pari periodo del 2017.
dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2018 è aumentato a 310 milioni dai 203 milioni della fine di giugno.
