Cede il 2,17% scambiando a 2,477 poco prima di metà seduta Mediaset che porta così l’indice settoriale di riferimento in rosso dell’1,8 per cento. Andamento analogo anche per il corrispondente indice europeo di confronto (-1,49%) e per Piazza Affari, in ribasso dell’1,86 per cento.
Nella giornata di ieri, il presidente di Mediaset Espana, Paolo Vasile, ha riportato qualche anticipazione sui conti dei primi nove mesi della controllata spagnola del gruppo del Biscione, che verranno pubblicati il prossimo 8 novembre.
Nel dettaglio, il canale TL5 ha ampliato ancora la sua presenza sul mercato televisivo iberico, passando da 43,3% a 43,7% di share.
A fronte della contrazione dell’1,3% degli investimenti pubblicitari in Spagna (pubblicati in settimana da Infoadex), segna una riduzione dello 0,5% la pubblicità sul canale di punta di Mediaset Espana, TL5, e un calo del 3,5% sul canale A3.
Nel complesso, si deve considerare che la performance nei nove mesi del fatturato pubblicitario ha beneficiato della trasmissione dalla Coppa del mondo di calcio, che ha aiutato a guadagnare quote di mercato senza portare un aumento dei costi, visto che il pacchetto per la trasmissione della competizione è stato spesato dalla controllante di Cologno Monzese.
Vasile ha poi concluso dichiarando: “La redditività della società nel terzo trimestre è stata anche in linea con il 2017 e l’utile operativo è aumentato rispetto all’anno precedente”.
Spostando l’attenzione oltre Manica, la performance di Mediaset così come quella dell’intero settore Media, è influenzata dall’allarme rosso nel mondo della pubblicità lanciato dal colosso inglese Wpp, che ha rivisto le stime per la fine dell’esercizio e sulle prospettive di business.
Il numero uno a livello mondiale dell’advertising, ha annunciato ieri i conti del terzo trimestre 2018, chiuso con ricavi per 3,76 miliardi di sterline, in calo dello 0,8% rispetto al pari periodo 2017, mentre gli analisti si attendevano una flessione nell’intorno dello 0,4 per cento. Il giro d’affari consolidato del periodo gennaio-settembre è invece sceso a 11,25 miliardi di sterline (-1,6%).
Dati preoccupanti che hanno portato il titolo Wpp a perdere fino al 20% del proprio valore, salvo poi recuperare e chiudere in rosso del 15 per cento. Il minimo da sei anni.
Inoltre, il gruppo guidato dal nuovo ceo Mark Read, ha annunciato che i ricavi attesi per fine anno caleranno tra lo 0,5% e l’1%, a fronte di precedenti stime in linea con quelle del primo semestre, che si era chiuso con una crescita del giro d’affari dell’1,6 per cento.
E’ stato poi dichiarato che anche il margine operativo a fine 2018 vedrà un calo dell’1-1,5%, rispetto a una stima precedente di un calo frazionale dello 0,4per cento. A questo punto non è escluso che, come ha fatto intuire lo stesso Read, la società britannica possa vendere degli asset per risollevare i conti.
Si segnala, infine, che il cambio di rotta nelle attese e nei numeri di Wpp può avere un effetto dirompente sull’intero settore alle prese con diverse problematiche di natura geo-politica.
Guardando al mercato italiano c’è da dire che la crescita degli investimenti pubblicitari (+0,3% a fine agosto), trainata in parte dai Mondiali di calcio di Russia (giugno-luglio) può rallentare a causa delle incertezze politiche e le tensioni tra il governo e la Commissione Ue sulla manovra varata dall’esecutivo Conte.
Intorno a metà seduta viaggiano ancora in territorio negativo la londinese Wpp, in calo del 4,4% a 870,8 sterline, mentre cede il 2,67% a 5,612 Mediaset Espana.