ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dell’1,1% e in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (-0,1%), beneficiando del recupero del comparto bancario (+2,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,8%).
I mercati continuano a temere i possibili impatti sul bilancio pubblico italiano. Paure aumentate dopo che la Commissione Europea ha respinto la bozza della legge di Bilancio approvata dall’esecutivo e aspettando il giudizio sull’Italia da parte di Standard & Poor’s in arrivo oggi.
Intanto, la Bce ha ribadito la fine del Quantitative easing a fine anno e l’intenzione di tenere i tassi sui livelli attuali almeno fino all’estate 2019.
La seduta positiva del settore creditizio si è riflessa anche sui titoli dell’asset management, tra i quali rimbalza significativamente Fineco (+3,7%) dopo le ultime sedute deboli.
Ok Exor (+1,4%), che si è mossa in scia all’andamento tonico delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap risale Banca Ifis (+3%) dopo le ultime sedute pesanti, con il Ceo Giovanni Bossi che ha rassicurato sui solidi fondamentali della banca.
Ancora sugli scudi doBank (+2,1%), che beneficia ancora dell’avvio della copertura con un ‘buy’ da parte di Bloomberg con target price a 12,50 euro.
Tornano gli acquisti su Cerved (+1,2%), a pochi giorni dall’uscita dell’Ad Marco Nespolo fissata per il 31 ottobre.
Tra le Small Cap continua la risalita di Banca Intermobiliare (+2%), la cui prima linea manageriale è concentrata sul rilancio. Rimbalza Banca Sistema (+3,3%), reduce da due sedute sotto pressione.