Il gruppo ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con ricavi in crescita del 3,8% a 467,9 milioni, grazie soprattutto al buon andamento in Asia e in Nord America nel settore Construction Equipment, mentre si registra un forte rallentamento in Turchia.
Nonostante l’incremento dei volumi, l’Ebitda adjusted è diminuito del 14,2% a 36,9 milioni con un’incidenza sul fatturato al 7,9% (-170 punti base), penalizzato anche dallo spostamento del mix delle vendite verso prodotti a minore marginalità.
Pesa inoltre il mancato adeguamento della supply chain agli obiettivi prefissati che, oltre ad aver provocato un negativo impatto sull’efficienza produttiva, ha costretto il gruppo a ricorrere a forniture tramite canali non tradizionali sostenendo così maggiori costi.
A ciò si aggiunge l’avvio del nuovo hub logistico di Poggiofiorito che ha impattato negativamente sull’evasione ordini dei Ricambi, che dovranno essere smaltiti nel quarto trimestre.
Infine, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2018 risulta pari a 181 milioni, in aumento rispetto ai 146 milioni al 31 dicembre 2017 a causa dell’aumento del capitale circolante.